Differenze tra le versioni di "Kobo-Daishi"

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Si narra che per ricompensare una vecchia donna, che un giorno lo aveva dissetato con una ciotola d'acqua, fece sorgere una fontana proprio accanto alla casa della donna. Secondo un'altra leggenda, il monaco buddista, viandante sudato e ricoperto di polvere, si fermò a lavare le sue vesti presso la riva di un fiume. Gli abitanti del villaggio vicino Io videro e per timore che i suoi panni sporchi infettassero le acque lo scacciarono insultandolo. Da quel giorno il letto di quel fiume d'estate è completamente secco, mentre nel fiume dove il divino Kobo-Daishi potè lavare la sua tonaca indisturbato l'acqua vi scorre fresca anche in estate, e nessuno mai vi è annegato. Come testimonianza della reale esistenza di Kobo-Daishi si indica una grande statua trovata nei pressi del lago Hakrone più di mille anni fa, e che sarebbe stata scolpita dallo stesso dio-monaco nel basalto estratto da una cava locale.
 
Si narra che per ricompensare una vecchia donna, che un giorno lo aveva dissetato con una ciotola d'acqua, fece sorgere una fontana proprio accanto alla casa della donna. Secondo un'altra leggenda, il monaco buddista, viandante sudato e ricoperto di polvere, si fermò a lavare le sue vesti presso la riva di un fiume. Gli abitanti del villaggio vicino Io videro e per timore che i suoi panni sporchi infettassero le acque lo scacciarono insultandolo. Da quel giorno il letto di quel fiume d'estate è completamente secco, mentre nel fiume dove il divino Kobo-Daishi potè lavare la sua tonaca indisturbato l'acqua vi scorre fresca anche in estate, e nessuno mai vi è annegato. Come testimonianza della reale esistenza di Kobo-Daishi si indica una grande statua trovata nei pressi del lago Hakrone più di mille anni fa, e che sarebbe stata scolpita dallo stesso dio-monaco nel basalto estratto da una cava locale.
  
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[[Categoria:Mitologia Indo-Iranica]]
 
[[Categoria:Mitologia Buddhista]]
 
[[Categoria:Mitologia Buddhista]]
 
[[Categoria:Asia]]
 
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Versione delle 23:50, 11 dic 2018

Antico dio, venerato da alcune sette buddiste come protettore delle anime dei bambini morti. E' protagonista di molte leggende.

Il viaggio in Cina

Kobo Daishi partì per la Cina, dove rimase per lungo tempo allo scopo di apprendere la dottrina della setta dei Tendai, per diffonderla poi in Giappone. Perseguitato da esseri dell'aldilà prima di diventare sacerdote, e in seguito da draghi e da mostri marini che lo tormentavano anche durante la meditazione, se ne liberò recitando frasi misteriose e sputando, in direzione delle creature dannate, raggi di luce provenienti dalla Stella della Sera miracolosamente introdottisi nella sua bocca. Per commemorare la cessazione delle sataniche persecuzioni, Kobo Daishi fece innalzare un tempio vicino al mare e lo circondò di segni sacri e misteriosi. Pellegrino instancabile, il monaco ebbe modo di portare agli uomini la parola del bene e della verità e di manifestare ad essi i suoi poteri miracolosi.

I miracoli

Si narra che per ricompensare una vecchia donna, che un giorno lo aveva dissetato con una ciotola d'acqua, fece sorgere una fontana proprio accanto alla casa della donna. Secondo un'altra leggenda, il monaco buddista, viandante sudato e ricoperto di polvere, si fermò a lavare le sue vesti presso la riva di un fiume. Gli abitanti del villaggio vicino Io videro e per timore che i suoi panni sporchi infettassero le acque lo scacciarono insultandolo. Da quel giorno il letto di quel fiume d'estate è completamente secco, mentre nel fiume dove il divino Kobo-Daishi potè lavare la sua tonaca indisturbato l'acqua vi scorre fresca anche in estate, e nessuno mai vi è annegato. Come testimonianza della reale esistenza di Kobo-Daishi si indica una grande statua trovata nei pressi del lago Hakrone più di mille anni fa, e che sarebbe stata scolpita dallo stesso dio-monaco nel basalto estratto da una cava locale.