Khonsu

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Dio della Luna, figlio di Amun e Mut. Secondo altri figlio di Bastet. Era raffigurato di solito come un giovane uomo nella postura di mummia con le mani uscenti dal sudario e che reggevano uno scettro, composto dal pilastro Ded, dalla croce ansata, simbolo della vita, e da quello del potere. Ha una treccia che ricade da un lato ed il crescente lunare che gli sormonta il capo. Aveva il titolo di "Signore della Gioia" e reca al collo il Menat (tipico della dea Hathor). Il nome sembra significhi "placenta del re"; secondo altri invece deriverebbe da un radicale khen che significa "viaggiare" o anche "fugare, inseguire". Questo aspetto di viaggiatore ben si addice tanto alla sua qualità di divinità lunare, quanto a quella di messaggero degli dei. A volte era raffigurato con due teste di falco che guardavano in direzioni opposte e con quattro ali. Khonsu aveva potere su tutti gli spiriti maligni della terra, l'aria, il cielo ed il mare; era lui che garantiva la crescita delle piante e che stimolava, negli uomini e negli animali, la sessualità e il concepimento.

Khonsu ebbe vastissima notorietà presso gli Egiziani sia come taumaturgo che come esorcizzatore. Gli furono dati l'attributo di « Signore della Gioia » e la qualifica di «Navigatore» in riferimento a un viaggio mitico che il dio fece attraverso il cielo. Ebbe templi famosi a Karnak, a Kom Ombo, dove fu venerato esclusivamente come divinità solare, e a Tebe, centro originario della sua religione. Col Nuovo Impero il suo culto si generalizzò e in epoca ellenistica il dio venne identificato con Eracle.