Differenze tra le versioni di "Ipsipile"
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Versione delle 11:22, 28 lug 2012
Chiamata anche Issipile era figlia di Toante e Mirina; fu regina di Lemno nel periodo in cui vi approdarono gli Argonauti, che furono da lei bene accolti. Da Giasone ebbe due figli: Toante ed Euneo. Le donne dell'isola di Lemno, essendosi accorte che i loro uomini erano infedeli, decisero di ucciderli tutti. E così fecero. Soltanto Ipsipile salvò suo padre, ma poi per evitare il furore delle altre donne, dovette fuggire. Caduta nelle mani di pirati fu venduta come schiava a Licurgo, re di Nemea, che le diede in custodia il piccolo Archemoro. Essendo stato costui divorato da un serpente, Ipsipile fu messa in prigione, venendo poi liberata dai figli.
Indice
Bibliografia
Fonti Antiche
- Apollonio Rodio, Argonautiche
- Ovidio, Heroides
- Stazio, Tebaide
Riferimenti letterari
La figura di Ipsipile nella letteratura postclassica
- Giovanni Boccaccio, De mulieribus claris, raccolta di biografie.