Ippoloco (3)

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Giovane troiano, era uno dei due figli del nobile Antimaco, il consigliere di Priamo strenuo sostenitore della guerra ad oltranza contro gli Achei.

La morte

Ippoloco prese parte alla guerra di Troia facendo da auriga al fratello Pisandro e venne fatto prigioniero insieme a lui da Agamennone. I due giovani supplicarono l'acheo di non ucciderli; ma quando Agamennone seppe di chi erano figli non poté trattenersi dal compiere la vendetta, e dapprima trafisse Pisandro con la lancia, poi afferrò Ippoloco che aveva tentato di fuggire, e con la spada gli recise entrambe le braccia e infine la testa, facendola rotolare insieme al busto per tutto il campo di battaglia.

Interpretazione

Si tratta dell'uccisione più efferata nell' Iliade; ma qualche testo andato perduto non doveva fermarsi alla trasformazione della vittima in un tronco rotolante. In alcune produzioni artistiche infatti si vede Agamennone in contemplazione della testa di Ippoloco posta su una pasta di vetro: il comandante acheo, a quanto pare, avrebbe dunque preso con sé i resti del giovane per negargli il rito funebre e conseguentemente impedire alla sua anima di accedere all'Ade. Al di là di questo, i versi omerici danno di Ippoloco un ritratto impietoso: se egli appare vile quanto il fratello nel lungo discorso che i due pronunciano all'unisono, dà il peggio di sé dopo l'uccisione di questo, pensando solo a fuggire.

Fonti