Ippolito (2)

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Figlio di Teseo e dell'amazzone Ippolita (chi dice Ippolita, chi Antiope). Devotissimo ad Artemide, faceva della caccia la sua unica passione, disprezzando l'amore.

La morte

La matrigna Fedra si innamorò di lui e per i suoi rifiuti lo calunniò presso Teseo. Questi allora lo maledisse, raccomandando a Poseidone di vendicarlo. Infatti, un giorno che Ippolito guidava il cocchio in riva al mare, Poseidone fece sorgere dal mare un toro furioso, che spaventò i cavalli, il cocchio fu travolto ed Ippolito morì. Ma fu riconosciuta poi la sua innocenza, e Fedra per il rimorso si uccise.

La resurrezione

Ippolito fu resuscitato da Asclepio, e venne portato da Artemide nel Lazio dove visse sotto il nome di Virbio. Dopo essere stato affidato alle cure di Egeria sposò Aricia e fondò una città cui dette il nome di lei, divenendovi re. Ebbe un figlio che fu chiamato anch'egli Virbio.

Bibliografia

Fonti Antiche

Riferimenti letterari

La figura di Ippolito nella letteratura postclassica

  • Jean Racine, Fedra, tragedia.