Differenze tra le versioni di "Iobate"
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Re di [[Licia]], chiamato anche Giobate: ebbe due figlie, [[Antea]] e [[Filonoe]]. [[Antea]], moglie di [[Preto]], aveva tentato di sedurre [[Bellerofonte]], e vistasi respinta lo calunniò presso il marito, che decise di inviare il giovane a Iobate per farlo uccidere da costui. Ma Iobate, non volendo violare le leggi dell'ospitalità, preferì mandare il giovane a combattere contro la [[Chimera]], i [[Solimi]] e le [[Amazzoni]]. Avendo [[Bellerofonte]] portato a compimento queste imprese, Iobate comprese che il giovane doveva essere di origine celeste, e gli diede in sposa la figlia [[Filonoe]], con cui l'eroe generò [[Isandro]], [[Ippoloco]] e [[Laodamia]]. | Re di [[Licia]], chiamato anche Giobate: ebbe due figlie, [[Antea]] e [[Filonoe]]. [[Antea]], moglie di [[Preto]], aveva tentato di sedurre [[Bellerofonte]], e vistasi respinta lo calunniò presso il marito, che decise di inviare il giovane a Iobate per farlo uccidere da costui. Ma Iobate, non volendo violare le leggi dell'ospitalità, preferì mandare il giovane a combattere contro la [[Chimera]], i [[Solimi]] e le [[Amazzoni]]. Avendo [[Bellerofonte]] portato a compimento queste imprese, Iobate comprese che il giovane doveva essere di origine celeste, e gli diede in sposa la figlia [[Filonoe]], con cui l'eroe generò [[Isandro]], [[Ippoloco]] e [[Laodamia]]. | ||
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Versione delle 22:28, 27 mar 2012
Re di Licia, chiamato anche Giobate: ebbe due figlie, Antea e Filonoe. Antea, moglie di Preto, aveva tentato di sedurre Bellerofonte, e vistasi respinta lo calunniò presso il marito, che decise di inviare il giovane a Iobate per farlo uccidere da costui. Ma Iobate, non volendo violare le leggi dell'ospitalità, preferì mandare il giovane a combattere contro la Chimera, i Solimi e le Amazzoni. Avendo Bellerofonte portato a compimento queste imprese, Iobate comprese che il giovane doveva essere di origine celeste, e gli diede in sposa la figlia Filonoe, con cui l'eroe generò Isandro, Ippoloco e Laodamia.
Bibliografia
- Omero, Iliade, VI.