Differenze tra le versioni di "Io (1)"

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[[Immagine:Ioteniers.jpg|250px|thumb|right|David Teniers il Vecchio, Zeus dona Io a Era]]
 
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Figlia di [[Inaco]], primo re di [[Argo (1)|Argo]]. La bella Io, principessa di [[Argo (1)|Argo]], fu amata da [[Zeus]] che si unì a lei avvolgendola in una fitta caligine. Il fatto non sfuggì alla sospettosa [[Era]] che, calata dal cielo, ordinò alle nebbie di ritirarsi; ma [[Zeus]], che aveva previsto l'arrivo della consorte, fece in tempo a mutare la figura di Io in quella di una lustra giovenca. [[Era]], fingendo di non sapere, lodò l'aspetto dell'animale e costrinse il marito a fargliene dono, quindi la affidò alla custodia dei cento occhi di [[Argo (2)|Argo]]. Ma [[Zeus]], che non sopportava  di vedere Io così umiliata, chiese a [[Ermes]] di liberarla e il giovane dio, pur essendo il più abile dei ladri, dovette addormentare [[Argo (2)|Argo]] al magico suono di un flauto prima di mozzargli il capo. [[Era]] fissò i cento occhi di [[Argo (2)|Argo]] nelle penne del pavone, animale a lei sacro, poi perseguitò la giovenca Io con le intollerabili punture di un tafano e la costrinse a vagare da una regione all'altra del mondo in preda alla frenesia. L'infelice trovò finalmente ristoro e riposo sulla riva del Nilo, dove ritornò alle sue fattezze originarie e generò a [[Zeus]] il figlio [[Epafo]]. Le genti egiziane venerarono Io col nome di [[Iside]].  
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Figlia di [[Inaco]], primo re di [[Argo (1)|Argo]]. La bella Io, principessa di [[Argo (1)|Argo]], fu amata da [[Zeus]] che si unì a lei avvolgendola in una fitta caligine. Il fatto non sfuggì alla sospettosa [[Era]] che, calata dal cielo, ordinò alle nebbie di ritirarsi; ma [[Zeus]], che aveva previsto l'arrivo della consorte, fece in tempo a mutare la figura di Io in quella di una lustra giovenca. [[Era]], fingendo di non sapere, lodò l'aspetto dell'animale e costrinse il marito a fargliene dono, quindi la affidò alla custodia dei cento occhi di [[Argo (2)|Argo]]. Ma [[Zeus]], che non sopportava  di vedere Io così umiliata, chiese a [[Ermes]] di liberarla e il giovane dio, pur essendo il più abile dei ladri, dovette addormentare [[Argo (2)|Argo]] al magico suono di un flauto prima di mozzargli il capo. [[Era]] fissò i cento occhi di [[Argo (2)|Argo]] nelle penne del pavone, animale a lei sacro, poi perseguitò la giovenca Io con le intollerabili punture di un tafano e la costrinse a vagare da una regione all'altra del mondo in preda alla frenesia. L'infelice trovò finalmente ristoro e riposo sulla riva del Nilo, dove ritornò alle sue fattezze originarie e generò a [[Zeus]] due figli, [[Epafo]] e [[Ceroessa]]. Le genti egiziane venerarono Io col nome di [[Iside]].  
  
 
==Bibliografia==
 
==Bibliografia==

Versione delle 19:40, 4 mar 2012

File:Ioteniers.jpg
David Teniers il Vecchio, Zeus dona Io a Era

Figlia di Inaco, primo re di Argo. La bella Io, principessa di Argo, fu amata da Zeus che si unì a lei avvolgendola in una fitta caligine. Il fatto non sfuggì alla sospettosa Era che, calata dal cielo, ordinò alle nebbie di ritirarsi; ma Zeus, che aveva previsto l'arrivo della consorte, fece in tempo a mutare la figura di Io in quella di una lustra giovenca. Era, fingendo di non sapere, lodò l'aspetto dell'animale e costrinse il marito a fargliene dono, quindi la affidò alla custodia dei cento occhi di Argo. Ma Zeus, che non sopportava di vedere Io così umiliata, chiese a Ermes di liberarla e il giovane dio, pur essendo il più abile dei ladri, dovette addormentare Argo al magico suono di un flauto prima di mozzargli il capo. Era fissò i cento occhi di Argo nelle penne del pavone, animale a lei sacro, poi perseguitò la giovenca Io con le intollerabili punture di un tafano e la costrinse a vagare da una regione all'altra del mondo in preda alla frenesia. L'infelice trovò finalmente ristoro e riposo sulla riva del Nilo, dove ritornò alle sue fattezze originarie e generò a Zeus due figli, Epafo e Ceroessa. Le genti egiziane venerarono Io col nome di Iside.

Bibliografia

Fonti antiche

Riferimenti artistici

  • Correggio, Giove e Io, dipinto.