Differenze tra le versioni di "Horus"

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*[[Haredontes]] (Hor-mer-tef, ovvero Horus vendicatore di suo padre)
 
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*[[Harmachis]] (Hor-em-Akhet, ovvero Horus che si trova all'orizzonte)
 
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*[[Harsomtus]] (Hor-sma-taui, ovvero Horus che unisce le Terre)  
 
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[[Categoria:Mitologia Egizia]]
 
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[[Categoria:Divinità del Sole]]
 
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Versione delle 12:14, 17 set 2010

Antichissima divinità solare, una della Piccola Enneade, immaginata come un falco sollevantesi in ciclo a illuminare coi suoi raggi la terra. Suo principale centro di culto fu Heliopolis, ma fu adorato anche a Hierakompolis; successivamente il rito si radicò nell'Alto Egitto, dove Horus venne identificato con varie divinità indigene. Diviso l'Egitto in due regni, Horus divenne «Signore del Regno del Nord», Seth, fratello di Osiride, dominò invece liturgicamente sul Regno del Sud. La lotta intestina tra Horus e Seth, ovvero la lotta tra i due regni spirituali, ebbe fine con la supremazia del culto di Horus; questi, detto Horus l'Antico, in seguito si identificò con Horus, figlio di Iside e di Osiride, dando luogo alla denominazione di Horus il Giovane. Quando il mito osiriaco si diffuse nell'Egitto intero, Horus succedette liturgicamente a Osiride e fu venerato con la denominazione di Horus il Vendicatore (del padre). Da una versione antica sul mito di Horus, reperita fra i Testi delle piramidi, riluce la lotta cosmica tra Horus e Seth: quando ad esempio quest'ultimo cavò un occhio a Horus, oppure quando Horus evirò Seth; il tutto poi ridimensionato dall'intervento di Thot, dio della Giustizia. Come patrono dei faraoni, Horus era invocato da costoro prima che salissero al trono; appropriandosi poi del suo nome stesso, i faraoni ne impersonarono la divinità durante il loro regno. Dal canto suo, Horus ebbe da Iside, considerata ad un tempo sua madre, quattro figli: Amsit-Mesti, Hapi, Duamutef, Qebehsenuf, i quali, per aver partecipato alla ricomposizione del corpo di Osiride, divennero geni funerari preposti alla sorveglianza dei vasi Canopi e dei quattro punti cardinali. Per contraddistinguere Horus il Giovane, entrato nel ciclo di Osiride, da Horus l'Antico, gli Egizi attribuirono al primo gli appellativi Harsiesis, Haredontes, Arpocrate, Artomes. Per Horus l'Antico, gli Egizi usavano formule denominative come: «Horus che risiede all'Orizzonte» (Hamkhti) e « Horus che riunì i Due Paesi » (Har-Sem-Tavi). In epoca decadente, a Horus restò la sola testa di falco; il mito del grande dio si offuscò e la sua immagine apparve in abiti romani con una piccola doppia corona sulla testa, talvolta in groppa ad un cavallo. I Greci lo identificarono con Apollo.

Appellativi

Horus venne venerato sotto diversissimi aspetti ed appellativi, i più importanti furono:

  • Arpocrate (Hor-pa-Kheret, ovvero Horus il bambino)
  • Behedeti
  • Haredontes (Hor-mer-tef, ovvero Horus vendicatore di suo padre)
  • Harmachis (Hor-em-Akhet, ovvero Horus che si trova all'orizzonte)
  • Haroeris (Hor-ur, ovvero Horus il Grande)
  • Harsiesis (Hor-sa-Aset, ovvero Horus figlio di Iside)
  • Harsomtus (Hor-sma-taui, ovvero Horus che unisce le Terre)