Hanuman

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E' una delle figure più importanti del poema epico indiano Ramayana; è un generale dell'esercito Vanara (popolo che abitava le foreste), figlio di Anjana, una ninfa reincarnatasi in una fanciulla, e di Vayu, dio del vento. Dotato di forza straordinaria. Ha un ruolo importantissimo nel Ramayana, scopre infatti la prigione della principessa Sita, rapita dal re rakshasa Ravana, e contribuisce in innumerevoli modi al successo della missione di Rama.
Simboleggia la bhakti, ed è talvolta considerato l'undicesimo avatara Rudra del Signore Shiva.
Hanuman è la personificazione di saggezza, brahmacharya, bhakti (devozione/fede), giustizia, onestà e forza; questo si manifesta nel suo incrollabile impegno per la giustizia, impeccabile esecuzione degli incarichi che gli sono affidati, e infallibile talento nel servire il suo padrone prescelto. Il suo indispensabile ruolo nel riunire Rama con Sita è accostato da alcuni a quello di un maestro che aiuta l'anima individuale e scoprire il divino; sebbene per i non induisti potrebbe sembrare strano venerare una scimmia, ciò si spiega nella venerazione per gli attributi inumani che rappresenta.
Non c'è benedizione che non possa concedere: Sita gli garantì il potere di concedere gli otto siddhi e nove tipi di ricchezza; tuttavia anche questo impallidisce dinanzi al dono più grande che si può ricevere da lui: le incredibili qualità di elevazione spirituale per cui Hanuman stesso è famoso. Si dice anche che mentre Rama agisca per spirito di giustizia, Hanuman agisca per compassione.
È facilmente raggiungibile, solo cantando il mantra 'Ram'; d'altra parte si dice che un modo molto efficace per raggiungere il Signore Rama sia di venerare Hanuman — lo Hanuman Chalisa ha un verso che recita "Tumharae bhajan Ram ko paavae", cioè "cantando inni su di te, Rama è raggiunto".
Ad Hanuman viene conferito in giovane età, da Indra il dono di decidere quando morire da Indra, poichè da bambino lo stesso Hanuman, vedendo il sole e credendo fosse un frutto si lanciò in aria per prenderlo, essendo arrivato quasi vicino, per evitare la sua morte, Indra lo colpi facendolo ricadere sulla terra, Hanuman sbattè il lato sinistro del mento, che si ruppe (da qui il nome hanu-man).
Lo stesso dio del vento vedendo suo figlio ferito si arrabbiò e quindi brahama (il creatore) concesse a Hanuman il dono dell'invincibilità in battagli e altre magiche doti come volare e cambiare aspetto in dimensioni.
Abbagliato dal potere concessogli aveva iniziato a saccheggiare le foreste e gli eremiti, colpendo anche i saggi che lo maledissero dicendo: "Tu ci molesti facendo assegnazione alla tua grande forza straordinaria; d'ora in poi non sarai più consapevole della tua forza per molto tempo". Ma consapevoli del ruolo che avrebbe avuto in futuro al servizio del principe Rama, cambiarono la maledizione. "Quando pero la tua forza ti sarà ricordata, la riaquisterai".

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