Guaranì

I Tupi-Guaraní, posto il carattere seminomade che li caratterizzava, non svilupparono materiali e costruzioni imponenti come fecero invece altre culture amerindie (ad esempio Incas e Maya), ma ci lasciarono un'eredità ancora più preziosa: la loro lingua, anche se non venne sviluppata nella forma scritta.
Per varie ragioni, tra le quali la forte persecuzione con la quale furono attaccati dalla dominazione portoghese, la lingua tupi decadde rapidamente, fino quasi a sparire, mentre curiosamente, la lingua guaraní acquisì una notevole influenza nel sud boliviano, nord est argentino, sudest brasiliano e Paraguay.
I Guaraní che arrivarono nella zona del Chaco e della Cordillera trovarono altre popolazioni che vi erano insediate da tempo, tra i quali i Chané. Dopo un periodo di scontri, i chané si integrarono completamente nella popolazione guaraní: a questo popolo formato da Guaraní e Chané si diede il nome di "Chiriguano".
I viaggi attraverso territori tanto estesi permisero ai Guaraní/chiriguanos di conoscere in profondità la flora del territorio che attraversavano, di cui ne studiavano le proprietà curative. Queste conoscenze vennero trasmesse in seguito ai botanici europei, ed una testimonianza di questo è costituita dal fatto che il guaraní occupa oggi il terzo posto come fonte etimologica dei nomi scientifici delle piante, dopo il greco ed il latino.
Non avendo lasciato testimonianze scritte (i primi testi scritti in guaraní - da parte di meticci spagnoli - risalgono infatti al 1598), è difficile oggi rintracciare le caratteristiche di questa cultura in epoca precolombiana. Alcune caratteristiche si sono mantenute però inalterate nei secoli, e ne troviamo testimonianza ancor oggi nelle tradizioni presenti nelle comunità guaraní.
L'economia di questo popolo si basa ancora attualmente su caccia, pesca, raccolta ed agricoltura (soprattutto mais) in forma marginale. Il principio fondamentale è quello dell'autosussistenza e del mantenimento delle relazioni di reciprocità (mborererekua), che riguarda tutti i livelli dell'economia guaraní. Si produce infatti non per immagazzinare, ma per condividere in grandi feste dove si riunisce tutto il villaggio.
Per quanto riguarda la religione, un aspetto fondamentale è la convinzione dell'esistenza di una terra senza mali (yvy mara'y), e cioè in una sorta di vita immortale nella terra.
L'unità fondamentale su cui si basa la società guaraní è la famiglia allargata, costituita appunto da un certo numero di famiglie imparentate che costituiscono un piccolo villaggio (tentami). Per evitare i rischi legati all'endogamia, i membri di un tentami si legano con vincoli di parentela con altri tentami vicini, formando un tentaguasu.
I tentami si riuniscono attorno alla figura del nonno, (temu/tamoi), simbolo dell'origine della famiglia e legame con gli antenati.
Nonostante ogni tentami sia autonomo e indipendente, di fronte a quelle circostanze speciali o pericolose che necessitano di decisioni comuni, i tentami ed i tentaguasu di una regione conformano un gruppo grande e compatto in grado di affrontare ogni rischio (nei secoli passati per esempio, guerra od attacchi da parte di altre popolazioni).
Le decisioni vengono assunte in un'assemblea comune, nomboati, e se le questioni sono di carattere generale, si riuniranno membri dei vari tentami, e allora la riunione diventerà nomboati guasu, la grande assemblea.
Il leader del tentami si chiama mburuvicha, anche se il suo potere è molto limitato, in una società autonoma e con forte senso di libertà come quella guaraní, ed effettivo solo per questioni molto particolari ed urgenti, come la guerra.