Guan-Di

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L'"Imperatore Guan", il dio taoista della guerra. Si contrappone a tutti quelli che turbano la pace. Ha il compito di sorvegliare il regno contro tutti i nemici esterni, come pure contro i ribelli interni. Veniva anche richiamato durante le sedute spiritiche per fornire informazioni su gente che era morta, profezie sul futuro e notizie sulla ricompensa o il castigo divino per i morti buoni e cattivi. Guan-di era onorato anche come dio della letteratura dal momento che si credeva che avesse imparato a memoria uno dei classici del Confucianesimo, e come patrono dei venditori di tofu. La sua immensa popolarità riposa soprattutto sul suo presunto potere sui dèmoni e gli spiriti maligni, e sulla sua capacità di impedire la guerra.
Il dio della guerra è un personaggio storico: il venditore di tofu Zhang (162-220 d.C.). Cambiò il suo nome in Guan e divenne un celebre avventuriero e generale. Come generale Guan Yu servì sotto il fondatore di uno dei tre regni. Nel 220 d.C. fu giustiziato per ordine di un sovrano ostile. Il suo culto è di origine relativamente recente ed è stato fortemente influenzato dalle concezioni buddiste. Ebbe origine in alcune zone intorno al VII secolo d.C. e si diffuse anche in Corea. Nel 1594 un imperatore della dinastia Ming lo canonizzò come dio della guerra e protettore della Cina e del suo popolo, e nel XVI secolo gli fu concesso il titolo di Grande e Giusto Imperatore che Aiuta i Cieli e Protegge il Paese, e fu ammesso nel pantheon taoista. Il titolo di Imperatore Militare gli fu accordato nel XIX secolo dall'allora imperatore della Cina, che lo innalzo al livello di Confucio. Guan-di era anche venerato come protettore degli ufficiali di stato, che gli riservavano una speciale venerazione. Il governo finanziò la costruzione di migliaia di templi in tutto il regno. In questi templi venivano conservate le spade dei boia. Un ufficiale imperiale gli presentava offerte il tredicesimo giorno del primo e quinto mese di ogni anno: una pratica che continuò fino alla fine dell'impero cinese nel 1911.

Iconografia

Guan-di è raffigurato come un gigante alto tre metri, con una barba lunga più di mezzo metro, la faccia rossa, gli occhi di una fenice e le sopracciglia fatte di bachi da seta. Sovente è immaginato in piedi accanto al suo cavallo, con indosso l'armatura completa e in mano un'alabarda. In alternativa è raffigurato come un mandarino dell'esercito, che siede disarmato e picchietta la sua barba con una mano, mentre con l'altra tiene il "Chun-qiu" (gli "Annali della Primavera e dell'Autunno", una delle opere classiche del Confucianesimo).

Culto

Nella credenza popolare è conosciuto principalmente per il fatto che scaccia i dèmoni e la gente lo chiama appunto Fu-mo da-di, il Grande Signore Che Scaccia i Dèmoni. La sua festa cade il 13 maggio.