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Divinità marina che prediceva l'avvenire. Fabbricò la nave [[Argo]], e partecipò come timoniere all'impresa degli [[Argonauti]]. Secondo la leggenda era in origine un pescatore di Anthedon, figlio di [[Alcione]], che avendo gettato un pesce mezzo morto sopra una certa erba e avendo visto che il pesce riprendeva vita, mangiò di quell'erba, e subito si sentì spinto a gettarsi in mare e divenne immortale. [[Oceano]] e [[Teti]] lo fecero dio. Secondo la descrizione riportata da Fiatone, il suo corpo era incrostato di conchiglie, alghe ed erbe a tal punto da fargli perdere ogni somiglianzà con gli esseri umani; secondo altri testi, invece, e secondo la maggior parte dell'iconografia antica, egli avrebbe avuto l'aspetto di uomo dalla testa alla cintola e, al di sotto, quello di pesce. Si tratta di un essere assai focoso sessualmente e costantemente innamorato (di [[Arianna]], delle [[Nereidi]], di [[Scilla]]), senza sdegnare neanche le avventure omosessuali (con [[Melicerte]] e [[Nereo]], secondo Ateneo e Nicandro), ma spesso sfortunato e non corrisposto. Tra i suoi figli si ricorda soprattutto [[Deifobe]] (la Sibilla Cumana).
 
Divinità marina che prediceva l'avvenire. Fabbricò la nave [[Argo]], e partecipò come timoniere all'impresa degli [[Argonauti]]. Secondo la leggenda era in origine un pescatore di Anthedon, figlio di [[Alcione]], che avendo gettato un pesce mezzo morto sopra una certa erba e avendo visto che il pesce riprendeva vita, mangiò di quell'erba, e subito si sentì spinto a gettarsi in mare e divenne immortale. [[Oceano]] e [[Teti]] lo fecero dio. Secondo la descrizione riportata da Fiatone, il suo corpo era incrostato di conchiglie, alghe ed erbe a tal punto da fargli perdere ogni somiglianzà con gli esseri umani; secondo altri testi, invece, e secondo la maggior parte dell'iconografia antica, egli avrebbe avuto l'aspetto di uomo dalla testa alla cintola e, al di sotto, quello di pesce. Si tratta di un essere assai focoso sessualmente e costantemente innamorato (di [[Arianna]], delle [[Nereidi]], di [[Scilla]]), senza sdegnare neanche le avventure omosessuali (con [[Melicerte]] e [[Nereo]], secondo Ateneo e Nicandro), ma spesso sfortunato e non corrisposto. Tra i suoi figli si ricorda soprattutto [[Deifobe]] (la Sibilla Cumana).
  
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[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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[[Categoria:Europa]]
 
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Versione delle 20:06, 12 dic 2018

Divinità marina che prediceva l'avvenire. Fabbricò la nave Argo, e partecipò come timoniere all'impresa degli Argonauti. Secondo la leggenda era in origine un pescatore di Anthedon, figlio di Alcione, che avendo gettato un pesce mezzo morto sopra una certa erba e avendo visto che il pesce riprendeva vita, mangiò di quell'erba, e subito si sentì spinto a gettarsi in mare e divenne immortale. Oceano e Teti lo fecero dio. Secondo la descrizione riportata da Fiatone, il suo corpo era incrostato di conchiglie, alghe ed erbe a tal punto da fargli perdere ogni somiglianzà con gli esseri umani; secondo altri testi, invece, e secondo la maggior parte dell'iconografia antica, egli avrebbe avuto l'aspetto di uomo dalla testa alla cintola e, al di sotto, quello di pesce. Si tratta di un essere assai focoso sessualmente e costantemente innamorato (di Arianna, delle Nereidi, di Scilla), senza sdegnare neanche le avventure omosessuali (con Melicerte e Nereo, secondo Ateneo e Nicandro), ma spesso sfortunato e non corrisposto. Tra i suoi figli si ricorda soprattutto Deifobe (la Sibilla Cumana).