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[[Immagine:Gigantegoya.jpg|350px|thumb|right|Francisco Goya, Il gigante, 1808, Museo del Prado, Madrid]]
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[[Immagine:Goya, Francisco - Il Colosso (1808).jpg|350px|thumb|right|Francisco Goya, Il gigante, 1808, Museo del Prado, Madrid]]
 
Praticamente ogni cosmogonia è basata sulla trasformazione del corpo di un gigante cosmico, alla sua morte, nelle varie parti dell'universo. Sappiamo anche che di questo originario ruolo cosmico del gigantismo, nel tempo, sopravvivono delle tracce via via più degradate, che conservano sempre meno l'idea originaria che l'universo è una creatura vivente, come l'uomo, cui lo legano straordinarie corrispondenze simboliche, e che giustificano il ruolo di quest'ultimo nel creato. Dagli [[Esseri Cosmogonici]] si passa agli [[Esseri Cosmofori]]: il mondo, che inizialmente è un essere vivente gigantesco, si sdoppia in un pianeta inanimato sorretto da un gigante; il tempo passa ancora, e di queste idee non restano che poche, povere tracce. Certe particolarità del paesaggio diventano la traccia del passaggio di antichi giganti; certe incredibili costruzioni megalitiche non possono che essere state costruite da loro; ed infine, certi ritrovamenti concreti e verificabili di ossa gigantesche, sembrano apportare quell'ultima conferma necessaria alla nostra fantasia mitica. Si fa quindi quasi naturalmente strada l'idea che un tempo l'uomo era un gigante e che la sua statura è progressivamente diminuita in conseguenza della progressiva decadenza umana. Questa perdita di statura rappresenta una perdita di valore, un allontanamento dall'armonia cosmica, ed in definitiva traduce in termini fisici il mito esiodeo della decadenza delle razze.
 
Praticamente ogni cosmogonia è basata sulla trasformazione del corpo di un gigante cosmico, alla sua morte, nelle varie parti dell'universo. Sappiamo anche che di questo originario ruolo cosmico del gigantismo, nel tempo, sopravvivono delle tracce via via più degradate, che conservano sempre meno l'idea originaria che l'universo è una creatura vivente, come l'uomo, cui lo legano straordinarie corrispondenze simboliche, e che giustificano il ruolo di quest'ultimo nel creato. Dagli [[Esseri Cosmogonici]] si passa agli [[Esseri Cosmofori]]: il mondo, che inizialmente è un essere vivente gigantesco, si sdoppia in un pianeta inanimato sorretto da un gigante; il tempo passa ancora, e di queste idee non restano che poche, povere tracce. Certe particolarità del paesaggio diventano la traccia del passaggio di antichi giganti; certe incredibili costruzioni megalitiche non possono che essere state costruite da loro; ed infine, certi ritrovamenti concreti e verificabili di ossa gigantesche, sembrano apportare quell'ultima conferma necessaria alla nostra fantasia mitica. Si fa quindi quasi naturalmente strada l'idea che un tempo l'uomo era un gigante e che la sua statura è progressivamente diminuita in conseguenza della progressiva decadenza umana. Questa perdita di statura rappresenta una perdita di valore, un allontanamento dall'armonia cosmica, ed in definitiva traduce in termini fisici il mito esiodeo della decadenza delle razze.
 
   
 
   
[url=http://artiol.by/bin/item-led-209.html]led 通販[/url] そんな恵美子さんの支えもあり、田口氏は徐々に調子を上げた。渡米3年目109試合、4年目143試合と出場機会を増やし、5年目の06年、ワールドシリーズ制覇に貢献した。
 
「まず言ったのは、『オレは負けることは怖くない。じゃあ何が怖いかって、みんなが協力しないのが怖い』と伝えたよ。自分の仕事、役割は何かを冷静に判断して、慌てずに野球をやっていこう、とね」[url=http://artiol.by/bin/item-led-200.html]価格 led[/url] 「そもそも、負けることがあまり気にならないから、どうだろう。むしろ協力するべきことをせずに、勝てる試合を落とすのが一番痛い。例えば、こちらの指示通りに配球とか守備位置などをやってもらった上で負けても、それは選手の責任じゃない。[url=http://artiol.by/bin/item-led-201.html]led 通販[/url] オーダーを組むのはオレたちベンチの責任。そもそも、1日3回も作戦会議をやっているんだから。ただ、難しい難しくないかでいえば、一軍の方が楽かもしれない。[url=http://artiol.by/bin/item-led-202.html]led 通販[/url] 二軍は育成の場だからミスも多いけど、一軍はこっちが指示を出してもミスすることがほとんどないからね」[url=http://artiol.by/bin/item-led-203.html]led 外灯[/url] 「言うまでもなく尊敬している。代行だって、たまたまやっているだけ。ただ、オヤジ(星野監督)だけはまたげない。筋はたがえられないから、オールスターの監督は断ったんだよ。代行は仕方ないにせよ、監督であるオヤジをまたいで球宴監督になることだけは出来ないから」[url=http://artiol.by/bin/item-led-204.html]led 通販[/url] 「それはない。基本的に『好きにやっていい』と言われているから。本当に困ったときだけは連絡するけど。ただまあ、困ることは意外に多いんだよ、これが(笑い)。だから連絡も多くなる? うん、そうなっちゃう(笑い)」[url=http://artiol.by/bin/item-led-205.html]led専門店[/url] 元メジャーリーガーで野球評論家の田口壮氏(45)の妻で元TBSアナウンサーの恵美子夫人(48=旧姓・香川)が、23日に放送されるTBS「プロ野球選手の妻たち」(後6・57※一部地域除く)に出演。[url=http://artiol.by/bin/item-led-206.html]led専門店[/url] 「パニック障害」を患っていたことを初告白する。さらに、夫の2度の世界一を支えるなど壮絶な生活を振り返り、涙する。[url=http://artiol.by/bin/item-led-207.html]led 外灯[/url] 2人は2001年3月に結婚。田口氏は同年オフ、FA宣言。オリックスからカージナルスに移籍した。[url=http://artiol.by/bin/item-led-208.html]led専門店[/url] しかし、待っていたのは苦難の日々。最初の2年間はメジャーとマイナーを行ったり来たり。いつしか恵美子さんは夫を2時間マッサージするのが日課に。不慣れな土地で、夫が野球に集中できる環境を整えた。
 
 
==I Giganti nella Mitologia Africana Tribale==
 
Un mito dei Lotuko dell'Uganda, narra di tempi in cui esistevano persone più alte e grandi delle attuali; quando starnutivano sembrava che ci fosse un terremoto; le loro teste superavano le chiome degli alberi e la loro vita era assai lunga; si estinsero perché uno di loro aveva disprezzato i rituali religiosi degli uomini (v. [[Gjok]]).
 
 
 
==I Giganti nella Mitologia Greca==
 
==I Giganti nella Mitologia Greca==
 
Nati dalle gocce sangue cadute dal membro di [[Urano]], mutilato dal figlio [[Crono]], cadute nel grembo della Terra, la dea [[Ge]].  
 
Nati dalle gocce sangue cadute dal membro di [[Urano]], mutilato dal figlio [[Crono]], cadute nel grembo della Terra, la dea [[Ge]].  
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<br>I Giganti, aiutati dalla madre (tranne [[Anatto]] e [[Anteo]], che non presero parte alla lotta) mossero guerra agli dèi dell'[[Olimpo]], lanciando loro contro, dai Campi Flegrei tronchi infuocati e massi. Un'altra versione invece dice che cercarono di invadere l'[[Olimpo]] usando a mò di scala il monte [[Pelio]] ed il monte [[Ossa]], messi l'uno sopra l'altro. Tale lotta fu chiamata [[Gigantomachia]] e si risolse con la vittoria delle divinità olimpiche, grazie anche all'aiuto di [[Eracle]] che con una freccia colpì [[Alcioneo]].  
 
<br>I Giganti, aiutati dalla madre (tranne [[Anatto]] e [[Anteo]], che non presero parte alla lotta) mossero guerra agli dèi dell'[[Olimpo]], lanciando loro contro, dai Campi Flegrei tronchi infuocati e massi. Un'altra versione invece dice che cercarono di invadere l'[[Olimpo]] usando a mò di scala il monte [[Pelio]] ed il monte [[Ossa]], messi l'uno sopra l'altro. Tale lotta fu chiamata [[Gigantomachia]] e si risolse con la vittoria delle divinità olimpiche, grazie anche all'aiuto di [[Eracle]] che con una freccia colpì [[Alcioneo]].  
 
<br>Secondo quanto predetto da un oracolo, infatti gli dèi, [[Zeus]] in testa, non avrebbero potuto sopraffare i potentissimi Giganti, se non con l'aiuto di un mortale. [[Atena]] allora pensò di richiedere aiuto ad [[Eracle]], ed è con il suo decisivo intervento che la minaccia dei mostruosi vendicatori potè infine essere debellata. I giganti sconfitti, furono sepolti tutti sotto qualche vulcano.
 
<br>Secondo quanto predetto da un oracolo, infatti gli dèi, [[Zeus]] in testa, non avrebbero potuto sopraffare i potentissimi Giganti, se non con l'aiuto di un mortale. [[Atena]] allora pensò di richiedere aiuto ad [[Eracle]], ed è con il suo decisivo intervento che la minaccia dei mostruosi vendicatori potè infine essere debellata. I giganti sconfitti, furono sepolti tutti sotto qualche vulcano.
 
===Elenco dei Giganti figli di Urano e Gea===
 
*[[Alcioneo]]
 
*[[Agrio (1)|Agrio]]
 
*[[Anatto]]
 
*[[Anteo]]
 
*[[Damiso]]
 
*[[Efialte (1)|Efialte]]
 
*[[Encelado]]
 
*[[Eurimedonte]]
 
*[[Eurito]]
 
*[[Ippolito]]
 
*[[Pallante]]
 
*[[Porfirione]]
 
 
<br>Esistono poi, nella mitologia greca, altri Giganti che, pur caratterizzati dalla loro dimensione, e di stirpe divina, erano figli di altri dèì e non parteciparono alla lotta contro di essi. Tra di loro si ricordano: gli [[Aloadi]]; [[Alpos]], che viveva in Sicilia sul monte [[Peloro]], aveva molte braccia, una capigliatura di vipere, e che fu ucciso da [[Dioniso]]; [[Amico]], figlio di [[Poseidone]], abitante in [[Bitinia]], inventore della boxe, e che fu vinto da uno degli [[Argonauti]], [[Polluce]]. Il più celebre dei giganti non appartenenti alla prima generazione è però senza dubbio [[Orione]], figlio di [[Poseidone]] e di [[Euriale]]. Su di lui esistono molti racconti, spesso antitetici fra di loro. Il più noto riguarda la sua morte, dovuta alla puntura di uno scorpione inviato contro di lui da Artemide, che il gigante aveva tentato di violentare. Tanto Orione che lo [[Scorpione]] furono poi trasformati in costellazioni, e cosi resi immortali.
 
<br>I mitografi greci menzionano infine i [[Lestrigoni]], un popolo di giganti cannibali, senza alcuna ascendenza divina.
 
  
 
==I Giganti nella Mitologia Romana==
 
==I Giganti nella Mitologia Romana==
 
Virgilio ci dice che [[Turno]], re dei [[Rutuli]], aveva la forza di quattro uomini, ed il tema è ricordato anche nell'[[Iliade]], dove si rammentano i tempi in cui gli uomini possedevano una forza che ormai hanno perduto. Secondo Plinio il Vecchio, poi, sarebbe esistita ancora ai suoi tempi una razza superstite di giganti etiopici, chiamati [[Syrbotae]], che, secondo una notizia riportata da Cratete di Pergamo, avrebbero raggiunto l'altezza di oltre 8 cubiti (tra i 2,50 e i 4 metri).   
 
Virgilio ci dice che [[Turno]], re dei [[Rutuli]], aveva la forza di quattro uomini, ed il tema è ricordato anche nell'[[Iliade]], dove si rammentano i tempi in cui gli uomini possedevano una forza che ormai hanno perduto. Secondo Plinio il Vecchio, poi, sarebbe esistita ancora ai suoi tempi una razza superstite di giganti etiopici, chiamati [[Syrbotae]], che, secondo una notizia riportata da Cratete di Pergamo, avrebbero raggiunto l'altezza di oltre 8 cubiti (tra i 2,50 e i 4 metri).   
 
==I Giganti nella Mitologia Norrena==
 
Nella mitologia norrena, i giganti discendevano da [[Bergelmir]], nipote di [[Ymir]]. Cacciati dagli [[Aesir]] ai confini del mondo, erano i nemici dichiarati dell'ordine cosmico. Abitavano a nord-est della dimora degli dèi, [[Asgardh]]. Erano destinati ad affrontare gli dèi nell'Ultima Battaglia il giorno di [[Ragnarok]].
 
<br>Le loro forme variavano da quella umana in tutto, salvo che per le dimensioni, a quella pluricefala (come [[Starkadr]] a sette teste), a quella animale, come [[Midgardsorm]].
 
<br>Il nome deriva dal verbo ''età'', mangiare, e si riferisce evidentemente ad una  loro appartenenza alla categoria degli orchi antropofagi.
 
<br>Si conoscevano diversi tipi di giganti. Li possiamo dividere in giganti del fuoco, del gelo, dell'acqua, della terra e delle montagne.  I giganti del gelo ([[Hrimthursar]])  dimoravano nello [[Jotunheimr]], i giganti di fuoco, detti «figli di Múspell» ([[Muspellsmegir]] o [[Muspellssynir]]) abitavano nel [[Muspellheimr]].
 
  
 
==I Giganti nella Mitologia Gianista==
 
==I Giganti nella Mitologia Gianista==
 
Nello Giainismo si crede che i primi uomini fossero alti otto miglia, avessero 256 costole e vivessero per moltissimi anni; poi si scese a quattro miglia e 128 costole, poi a due, e così via in proporzione.
 
Nello Giainismo si crede che i primi uomini fossero alti otto miglia, avessero 256 costole e vivessero per moltissimi anni; poi si scese a quattro miglia e 128 costole, poi a due, e così via in proporzione.
 
==I Giganti nelle teorie moderne==
 
In epoca contemporanea lo scienziato nazista Hans Horbiger credette di dimostrare che in tempi antichi sarebbero precipitate sulla terra lune precedenti alla attuale, e che la cresciuta attrazione gravitazionale da esse esercitata nelle fasi di massima vicinanza avrebbe favorito la nascita di razze di giganti, nostre antenate. Le sue teorie sono state poi ancora ulteriormente "perfezionate" dal suo discepolo intellettuale Denis Saurat, che le difese in libri pubblicati negli anni Cinquanta.
 
  
 
==I ritrovamenti di ossa di giganti==
 
==I ritrovamenti di ossa di giganti==
Abbiamo già accennato al fatto che dei ritrovamenti paleontologici avrebbero dato impulso e credibilità al mito dell'esistenza antidiluviana dei giganti. Si racconta che nell'età di Tiberio un terremoto scoprì le tombe di molti giganti, e che fu trovato un dente lungo trenta centimetri; altri autori classici, come Plinio, Pausania, Plutarco e Flegone di Tralles ricordano episodi simili capitati ai loro tempi. Anche nella mitologia si trova traccia di fatti analoghi: ricordo il gigante Hyllos le cui ossa si dice furono evidenziate da una inondazione dell'omonimo fiume della Lidia; e soprattutto il gigante [[Olus]], il cui gigantesco cranio si racconta fosse stato trovato durante i lavori di fondazione del tempio di Giove Ottimo Massimo a Roma, sulla sommità di quel monte che, a causa di quel ritrovamento, fu chiamato Campidoglio {Caput Oli).
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Abbiamo già accennato al fatto che dei ritrovamenti paleontologici avrebbero dato impulso e credibilità al mito dell'esistenza antidiluviana dei giganti. Si racconta che nell'età di Tiberio un terremoto scoprì le tombe di molti giganti, e che fu trovato un dente lungo trenta centimetri; altri autori classici, come Plinio, Pausania, Plutarco e Flegone di Tralles ricordano episodi simili capitati ai loro tempi. Anche nella mitologia si trova traccia di fatti analoghi: ricordo il gigante Hyllos le cui ossa si dice furono evidenziate da una inondazione dell'omonimo fiume della Lidia; e soprattutto il gigante [[Olus]], il cui gigantesco cranio si racconta fosse stato trovato durante i lavori di fondazione del tempio di Giove Ottimo Massimo a Roma, sulla sommità di quel monte che, a causa di quel ritrovamento, fu chiamato Campidoglio (Caput Oli).
 
<br>Ma non bastavano le notizie e le speculazioni razionalistiche sul tema; spesso si portavano anche delle prove concrete, che ovviamente erano dei falsi, o delle parti di qualche animale preistorico gigantesco. La più celebre burla che riguarda i giganti si consumò nella seconda metà del XIX secolo, quando nella cittadina americana di Cardiff, nello stato di New York, fu "ritrovato" quello che fu spacciato per un gigante fossile, alto tre metri e mezzo. Il proprietario del terreno in cui avvenne il ritrovamento, fece soldi a palate facendo pagare un biglietto per vedere la testimonianza reale dell'esistenza, in tempi antichissimi, di giganti. La burla durò poco, perché fu obiettato e provato che la carne umana non può pietrificarsi; si scoprì quindi che era stato il proprietario del terreno, William Newell, ad ordire l'inganno, per arricchirsi, cosa che gli' era perfettamente riuscita. Il fatto più curioso è che anche dopo che la beffa era stata ampiamente divulgata, la pubblicità della falsificazione non diminuì, ma accrebbe i visitatori ansiosi di pagare per vedere il reperto. Attualmente il gigante di Cardiff è ancora esposto nel museo agricolo di Cooperstown, nello stato di New York.
 
<br>Ma non bastavano le notizie e le speculazioni razionalistiche sul tema; spesso si portavano anche delle prove concrete, che ovviamente erano dei falsi, o delle parti di qualche animale preistorico gigantesco. La più celebre burla che riguarda i giganti si consumò nella seconda metà del XIX secolo, quando nella cittadina americana di Cardiff, nello stato di New York, fu "ritrovato" quello che fu spacciato per un gigante fossile, alto tre metri e mezzo. Il proprietario del terreno in cui avvenne il ritrovamento, fece soldi a palate facendo pagare un biglietto per vedere la testimonianza reale dell'esistenza, in tempi antichissimi, di giganti. La burla durò poco, perché fu obiettato e provato che la carne umana non può pietrificarsi; si scoprì quindi che era stato il proprietario del terreno, William Newell, ad ordire l'inganno, per arricchirsi, cosa che gli' era perfettamente riuscita. Il fatto più curioso è che anche dopo che la beffa era stata ampiamente divulgata, la pubblicità della falsificazione non diminuì, ma accrebbe i visitatori ansiosi di pagare per vedere il reperto. Attualmente il gigante di Cardiff è ancora esposto nel museo agricolo di Cooperstown, nello stato di New York.
  
  
 
[[Categoria:Creature Fantastiche]]
 
[[Categoria:Creature Fantastiche]]
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[[Categoria:Umanoidi]]
 
[[Categoria:Giganti]]
 
[[Categoria:Giganti]]
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[[Categoria:Gigantismo]]
 
[[Categoria:Sesso: Maschio]]
 
[[Categoria:Sesso: Maschio]]
 
[[Categoria:Sesso: Femmina]]
 
[[Categoria:Sesso: Femmina]]

Versione delle 12:21, 5 lug 2020

File:Goya, Francisco - Il Colosso (1808).jpg
Francisco Goya, Il gigante, 1808, Museo del Prado, Madrid

Praticamente ogni cosmogonia è basata sulla trasformazione del corpo di un gigante cosmico, alla sua morte, nelle varie parti dell'universo. Sappiamo anche che di questo originario ruolo cosmico del gigantismo, nel tempo, sopravvivono delle tracce via via più degradate, che conservano sempre meno l'idea originaria che l'universo è una creatura vivente, come l'uomo, cui lo legano straordinarie corrispondenze simboliche, e che giustificano il ruolo di quest'ultimo nel creato. Dagli Esseri Cosmogonici si passa agli Esseri Cosmofori: il mondo, che inizialmente è un essere vivente gigantesco, si sdoppia in un pianeta inanimato sorretto da un gigante; il tempo passa ancora, e di queste idee non restano che poche, povere tracce. Certe particolarità del paesaggio diventano la traccia del passaggio di antichi giganti; certe incredibili costruzioni megalitiche non possono che essere state costruite da loro; ed infine, certi ritrovamenti concreti e verificabili di ossa gigantesche, sembrano apportare quell'ultima conferma necessaria alla nostra fantasia mitica. Si fa quindi quasi naturalmente strada l'idea che un tempo l'uomo era un gigante e che la sua statura è progressivamente diminuita in conseguenza della progressiva decadenza umana. Questa perdita di statura rappresenta una perdita di valore, un allontanamento dall'armonia cosmica, ed in definitiva traduce in termini fisici il mito esiodeo della decadenza delle razze.

I Giganti nella Mitologia Greca

Nati dalle gocce sangue cadute dal membro di Urano, mutilato dal figlio Crono, cadute nel grembo della Terra, la dea Ge.
Furono generati per vendicare la sorte dei Titani, difensori dell'antico dio Crono contro l'usurpatore Zeus, e da quest'ultimo annientati. I Giganti sarebbero stati i vendicatori e restauratori dell'ordine antico, preolimpico. Il loro capo era Eurimedonte. Secondo lo pseudo-Apollodoro erano «di una statura straordinaria, di una forza invincibile; nei loro occhi brillavano sguardi minacciosi; una barba e una capigliatura abbondante scendevano dalle loro teste e dai loro menti; avevano al posto delle gambe dei corpi squamosi di serpenti» (Biblioteca, 1, 6).
A giudicare dall'iconografia quest'ultimo particolare delle gambe in forma di serpenti (anguipedismo) è una aggiunta posteriore, aggregata al nucleo primitivo del mito, in cui i Giganti hanno forma totalmente umana, solo a partire dal IV secolo a.C.
I Giganti, aiutati dalla madre (tranne Anatto e Anteo, che non presero parte alla lotta) mossero guerra agli dèi dell'Olimpo, lanciando loro contro, dai Campi Flegrei tronchi infuocati e massi. Un'altra versione invece dice che cercarono di invadere l'Olimpo usando a mò di scala il monte Pelio ed il monte Ossa, messi l'uno sopra l'altro. Tale lotta fu chiamata Gigantomachia e si risolse con la vittoria delle divinità olimpiche, grazie anche all'aiuto di Eracle che con una freccia colpì Alcioneo.
Secondo quanto predetto da un oracolo, infatti gli dèi, Zeus in testa, non avrebbero potuto sopraffare i potentissimi Giganti, se non con l'aiuto di un mortale. Atena allora pensò di richiedere aiuto ad Eracle, ed è con il suo decisivo intervento che la minaccia dei mostruosi vendicatori potè infine essere debellata. I giganti sconfitti, furono sepolti tutti sotto qualche vulcano.

I Giganti nella Mitologia Romana

Virgilio ci dice che Turno, re dei Rutuli, aveva la forza di quattro uomini, ed il tema è ricordato anche nell'Iliade, dove si rammentano i tempi in cui gli uomini possedevano una forza che ormai hanno perduto. Secondo Plinio il Vecchio, poi, sarebbe esistita ancora ai suoi tempi una razza superstite di giganti etiopici, chiamati Syrbotae, che, secondo una notizia riportata da Cratete di Pergamo, avrebbero raggiunto l'altezza di oltre 8 cubiti (tra i 2,50 e i 4 metri).

I Giganti nella Mitologia Gianista

Nello Giainismo si crede che i primi uomini fossero alti otto miglia, avessero 256 costole e vivessero per moltissimi anni; poi si scese a quattro miglia e 128 costole, poi a due, e così via in proporzione.

I ritrovamenti di ossa di giganti

Abbiamo già accennato al fatto che dei ritrovamenti paleontologici avrebbero dato impulso e credibilità al mito dell'esistenza antidiluviana dei giganti. Si racconta che nell'età di Tiberio un terremoto scoprì le tombe di molti giganti, e che fu trovato un dente lungo trenta centimetri; altri autori classici, come Plinio, Pausania, Plutarco e Flegone di Tralles ricordano episodi simili capitati ai loro tempi. Anche nella mitologia si trova traccia di fatti analoghi: ricordo il gigante Hyllos le cui ossa si dice furono evidenziate da una inondazione dell'omonimo fiume della Lidia; e soprattutto il gigante Olus, il cui gigantesco cranio si racconta fosse stato trovato durante i lavori di fondazione del tempio di Giove Ottimo Massimo a Roma, sulla sommità di quel monte che, a causa di quel ritrovamento, fu chiamato Campidoglio (Caput Oli).
Ma non bastavano le notizie e le speculazioni razionalistiche sul tema; spesso si portavano anche delle prove concrete, che ovviamente erano dei falsi, o delle parti di qualche animale preistorico gigantesco. La più celebre burla che riguarda i giganti si consumò nella seconda metà del XIX secolo, quando nella cittadina americana di Cardiff, nello stato di New York, fu "ritrovato" quello che fu spacciato per un gigante fossile, alto tre metri e mezzo. Il proprietario del terreno in cui avvenne il ritrovamento, fece soldi a palate facendo pagare un biglietto per vedere la testimonianza reale dell'esistenza, in tempi antichissimi, di giganti. La burla durò poco, perché fu obiettato e provato che la carne umana non può pietrificarsi; si scoprì quindi che era stato il proprietario del terreno, William Newell, ad ordire l'inganno, per arricchirsi, cosa che gli' era perfettamente riuscita. Il fatto più curioso è che anche dopo che la beffa era stata ampiamente divulgata, la pubblicità della falsificazione non diminuì, ma accrebbe i visitatori ansiosi di pagare per vedere il reperto. Attualmente il gigante di Cardiff è ancora esposto nel museo agricolo di Cooperstown, nello stato di New York.