Forbas

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: -
Specificità: -
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Malevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE


Figlio di Metione, era uno dei seguaci di Fineo, che insieme a lui fecero irruzione armata nella reggia del fratello Cefeo dove era in corso la cerimonia nuziale di Perseo e Andromeda, figlia del re ed ex promessa sposa di Fineo. Era di origini egiziane.

La morte

Forbas scivolò insieme al sodale Anfimedonte sul sangue di Ati e Licabas, uccisi poco prima da Perseo. A causa di ciò Forbas e Anfimedonte persero l'equilibrio e caddero; quando fecero per rialzarsi, trovarono ad attenderli la spada di Perseo, che non lasciò loro scampo. Forbas venne colpito dall'eroe greco alla gola.

  Qui, smaniosi di combattere, caddero scivolando nel sangue,
che a fiumi impregnava la terra e la intiepidiva, Forbas di Siene,
figlio di Metìone, e Anfimedonte di Libia; quando poi
cercarono di rialzarsi, a loro l'impedì
la spada, ficcata a Forbas nella gola e tra le costole all'altro.

(Ovidio, Metamorfosi)

Interpretazione

Tanto Forbas quanto Anfimedonte sono descritti da Ovidio come esempio di superbia punita (" Qui, smaniosi di combattere, caddero scivolando nel sangue "). Il duplice scivolone consegna questi due guerrieri posseduti dall'odio e dalla presunzione a una fine decisamente miseranda: Perseo uccide senza indugio i due malcapitati, laddove poco prima aveva evitato di colpire il generoso nemico Licabas mentre piangeva sul cadavere dell'amato Ati, permettendogli di battersi lealmente.