Differenze tra le versioni di "Ferla Mohr"

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Il nome è una abbreviazione corrotta del gaelico ''amfear liath mor'' che significa "il grande uomo grigio". Si riferisce ad una leggenda contemporanea, nata nel 1925, che parla di un gigante che segue nella nebbia i viandanti. Questi non possono vederlo, ma ne sentono i passi, che sembrano tre o quattro volte più ampi di un passo umano, e a volte percepiscono anche delle frasi in gaelico. La storia è localizzata con esattezza sulla cima del Ben MacDhui, la montagna più alta dei Cairngorns, e si deve ad una burla ideata da un certo prof. Norman Collie. Tuttavia, col tempo si è trasformata in una sorta di diceria popolare, e si dice perfino che delle curiose impronte ignote siano state fotografate nelle aree innevate della montagna.
 
Il nome è una abbreviazione corrotta del gaelico ''amfear liath mor'' che significa "il grande uomo grigio". Si riferisce ad una leggenda contemporanea, nata nel 1925, che parla di un gigante che segue nella nebbia i viandanti. Questi non possono vederlo, ma ne sentono i passi, che sembrano tre o quattro volte più ampi di un passo umano, e a volte percepiscono anche delle frasi in gaelico. La storia è localizzata con esattezza sulla cima del Ben MacDhui, la montagna più alta dei Cairngorns, e si deve ad una burla ideata da un certo prof. Norman Collie. Tuttavia, col tempo si è trasformata in una sorta di diceria popolare, e si dice perfino che delle curiose impronte ignote siano state fotografate nelle aree innevate della montagna.
  
[[Categoria:Folklore]]
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[[Categoria:Giganti]]
 
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[[Categoria: Creature Fantastiche della Scozia]]
 
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Versione delle 11:25, 7 lug 2011

Il nome è una abbreviazione corrotta del gaelico amfear liath mor che significa "il grande uomo grigio". Si riferisce ad una leggenda contemporanea, nata nel 1925, che parla di un gigante che segue nella nebbia i viandanti. Questi non possono vederlo, ma ne sentono i passi, che sembrano tre o quattro volte più ampi di un passo umano, e a volte percepiscono anche delle frasi in gaelico. La storia è localizzata con esattezza sulla cima del Ben MacDhui, la montagna più alta dei Cairngorns, e si deve ad una burla ideata da un certo prof. Norman Collie. Tuttavia, col tempo si è trasformata in una sorta di diceria popolare, e si dice perfino che delle curiose impronte ignote siano state fotografate nelle aree innevate della montagna.