Europa (1)

Bellissima principessa fenicia, figlia di Agenore e di Telefassa. La giovane donna si recava spesso con le sue coetanee, sulle rive del mare per bagnarsi o per intrecciare ghirlande di fiori. Zeus dall'alto la vide e se ne innamorò, scese dall'Olimpo e per non intimorire la ragazza si mutò in uno splendido toro bianco, mettendosi a pascolare. Vedendolo mansueto, Europa si avvicinò senza timore e si mise ad accarezzarlo, poi per gioco gli salì in groppa. Allora il toro si mise a correre verso il mare e sempre sul mare sul quale galoppava come se fosse sulla sabbia, il toro si diresse sull'isola di Creta. Dopo diverso tempo, giunto sull'isola, il toro si fermò all'ombra di un'albero e prese le sue sembianze divine, facendo sua la bella Europa che generò Minosse, Radamanto e Sarpedonte.

Riferimenti letterari

La figura di Europa nella letteratura postclassica

• Giovanni Boccaccio, De mulieribus claris, raccolta di biografie.

Galleria

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  Asteas, Europa e Zeus sottoforma di toro, ceramica a figure rosse, 340 a.C., Paul Getty Museum
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  Pittore di Berlino, Europa e Zeus sottoforma di toro, ceramica attica a figure rosse, Museo Nazionale di Tarquinia
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  Paolo Veronese, Il ratto d'Europa, olio su tela, 1580. Palazzo Ducale a Venezia.
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  Europa e Zeus sottoforma di toro, ceramica a figure rosse, 330-320 a.C., Kunsthistoriches Museum, Vienna
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  Giambattista Tiepolo, Il ratto d'Europa, olio su tela, 1720-22. Gallerie dell'Accademia a Venezia.