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Bellissima principessa fenicia, figlia di [[Agenore]] e di [[Telefassa]]. La giovane donna si recava spesso con le sue coetanee, sulle rive del mare per bagnarsi o per intrecciare ghirlande di fiori. [[Zeus]] dall'alto la vide e se ne innamorò, scese dall'[[Olimpo]] e per non intimorire la ragazza si mutò in uno splendido toro bianco, mettendosi a pascolare. Vedendolo mansueto, Europa si avvicinò senza timore e si mise ad accarezzarlo, poi per gioco gli salì in groppa. Allora il toro si mise a correre verso il mare e sempre sul mare sul quale galoppava come se fosse sulla sabbia, il toro si diresse sull'isola di [[Creta]]. Dopo diverso tempo, giunto sull'isola, il toro si fermò all'ombra di un'albero e prese le sue sembianze divine, facendo sua la bella Europa che generò [[Minosse]], [[Radamanto]] e [[Sarpedonte]].
 
Bellissima principessa fenicia, figlia di [[Agenore]] e di [[Telefassa]]. La giovane donna si recava spesso con le sue coetanee, sulle rive del mare per bagnarsi o per intrecciare ghirlande di fiori. [[Zeus]] dall'alto la vide e se ne innamorò, scese dall'[[Olimpo]] e per non intimorire la ragazza si mutò in uno splendido toro bianco, mettendosi a pascolare. Vedendolo mansueto, Europa si avvicinò senza timore e si mise ad accarezzarlo, poi per gioco gli salì in groppa. Allora il toro si mise a correre verso il mare e sempre sul mare sul quale galoppava come se fosse sulla sabbia, il toro si diresse sull'isola di [[Creta]]. Dopo diverso tempo, giunto sull'isola, il toro si fermò all'ombra di un'albero e prese le sue sembianze divine, facendo sua la bella Europa che generò [[Minosse]], [[Radamanto]] e [[Sarpedonte]].
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== Riferimenti letterari ==
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=== La figura di Europa nella letteratura postclassica ===
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*Giovanni Boccaccio, ''De mulieribus claris'', raccolta di biografie.
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Versione delle 11:19, 28 lug 2012

Bellissima principessa fenicia, figlia di Agenore e di Telefassa. La giovane donna si recava spesso con le sue coetanee, sulle rive del mare per bagnarsi o per intrecciare ghirlande di fiori. Zeus dall'alto la vide e se ne innamorò, scese dall'Olimpo e per non intimorire la ragazza si mutò in uno splendido toro bianco, mettendosi a pascolare. Vedendolo mansueto, Europa si avvicinò senza timore e si mise ad accarezzarlo, poi per gioco gli salì in groppa. Allora il toro si mise a correre verso il mare e sempre sul mare sul quale galoppava come se fosse sulla sabbia, il toro si diresse sull'isola di Creta. Dopo diverso tempo, giunto sull'isola, il toro si fermò all'ombra di un'albero e prese le sue sembianze divine, facendo sua la bella Europa che generò Minosse, Radamanto e Sarpedonte.

Riferimenti letterari

La figura di Europa nella letteratura postclassica

  • Giovanni Boccaccio, De mulieribus claris, raccolta di biografie.


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