Eurialo (1)

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
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Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Italia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Romani
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Guerrieri
Specificità: Fanti
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE


Giovinetto troiano molto avvenente, figlio di Ofelte e di una lontana parente di Priamo, che lo generarono pochi anni prima della guerra di Troia; fu, come narra l'Eneide, compagno di Enea durante l'esilio e amico inseparabile di Niso, che l'aveva messo in salvo quando la città venne presa dagli Achei. Partecipò ai giochi funebri in onore di Anchise e vi vinse la gara di corsa, potendo approfittare dello sgambettamento che Salio subì ad opera di Niso.

La morte

Nella guerra troiano-italica l'amicizia dei due giovani arrivò all'estremo sacrificio. Eurialo e Niso attraversarono il campo dei Rutuli, per portare un messaggio ad Enea che si trovava a Pallanteo. Dopo aver fatto una strage di nemici colti nel sonno, all'alba furono inseguiti da un gruppo di Rutuli capeggiati da Volcente. Niso riuscì a sfuggire al nemico, ma Eurialo venne colpito mortalmente. Il compagno lo vendicò, ammazzando Volcente, ma trovò egli stesso la morte subito dopo. Ai cadaveri dei due giovani furono recise le teste, issate quindi su lance; e con queste mutilazioni vennero restituiti ai Troiani.


 Mentre cosí dicea, Volscente il colpo
già con gran forza spinto, il bianco petto
del giovine trafisse. E già morendo
Eurïalo cadea, di sangue asperso
le belle membra, e rovesciato il collo,
qual reciso dal vomero languisce
purpureo fiore, o di rugiada pregno
papavero ch'a terra il capo inchina.

(Virgilio, Eneide)


Interpretazione

La sortita di Eurialo e Niso nel nono libro dell'Eneide, se da un lato ricorda quella di Ulisse e Diomede nella Doloneia omerica, è però soprattutto caratterizzata dal particolare rapporto che lega i due protagonisti: un amore omosessuale, come quello di altre mitologiche coppie di eroi (tra cui i latini Cidone e Clizio nello stesso poema virgiliano); un amore che qui tuttavia si mantiene ancora privo di rapporti carnali veri e propri (" amore pio ", come è scritto nel quinto libro, in occasione della prima apparizione dei due giovani troiani, durante la gara di corsa). Le differenze tra Eurialo e Niso emergono proprio durante la sortita: Niso, " acerrimus armis " per la sua esperienza di difensore di Troia, è colui che idea la strage, e la conduce da professionista della guerra scegliendo di eliminare condottieri e altri personaggi insigni, che riceveranno morte istantanea: mentre Eurialo ucciderà un po' goffamente quattro nemici di basso lignaggio (" sine nomine plebem "). L'inesperienza di Eurialo si rivela però soprattutto quando sottrae gli adornamenti a due nemici, uno dei quali, Ramnete, viene ucciso non da lui ma da Niso, mentre l'altro, Messapo, neppure è tra le vittime: ed è proprio il bagliore dell'elmo di quest'ultimo che attirerà l'attenzione di Volcente. Un Eurialo straordinariamente eroico lo si vede invece una volta catturato da Volcente - impassibile, senza momenti di cedimento - e dopo essere stato trafitto dal comandante rutulo: il giovinetto troiano cade piegando delicatamente la testa come un papavero, senza mandare un lamento. In quanto a Niso, è da notare che egli muore come suo fratello Asio nell'Iliade, nel tentativo di vendicare un compagno (ma Asio non è unito da rapporti omoerotici a Otrioneo).

Vittime di Eurialo

Bibliografia

Fonti Antiche

  • Virgilio, Eneide


Riferimenti artistici

  • Jean-Baptiste Roman, Eurialo e Niso, scultura marmorea.