Ero e Leandro

Il poemetto, di 343 esametri, ha le caratteristiche formali di un epillio ellenistico, ma il contenuto è chiaramente influenzato dalla tradizione del romanzo. La storia raccontata è quella, tragica, dell'amore tra Ero e Leandro.

Contenuto

Dopo l'invocazione alla Musa e l'esposizione dell'argomento, che ricorda il proemio delle Dionisiache di Nonno (vv. 1-17), Museo presenta i due protagonisti, la giovane Ero di Sesto e Leandro, che abita dall'altro lato dell'Ellesponto, ad Abido (18-85).
Leandro, vista Ero durante una festa, se ne innamora follemente, ricambiato dalla ragazza, sacerdotessa di Afrodite che, dopo alcune resistenze, cede all'amore per il ragazzo con un dialogo ampio e concitato (85-220).
Ero e Leandro decidono di sposarsi in segreto, poiché la giovane è votata alla castità per la sua condizione ed è costretta a vivere in una torre prospiciente il mare per volere dei genitori (221-281).
Ogni notte Leandro attraversa a nuoto lo stretto tra Sesto e Abido, guidato da una fiaccola che Ero agita dalla torre: tuttavia una notte, durante una tempesta, la fiaccola si spegne e Leandro, persa la strada, annega tra le onde in tempesta. All'alba il suo cadavere viene sbattuto dalle onde sul lido sotto la torre ed Ero, disperata dopo una notte insonne, si precipita dalla torre, morendo accanto al suo sposo (282-343).