Differenze tra le versioni di "Erice (1)"

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Figlio di [[Afrodite]] e dell'argonauta [[Bute]], fu re di [[Sicilia]] e grande pugile; volle sfidare anche [[Eracle]] (che era approdato nell'isola reduce da una della sue fatiche, la cattura dei buoi di [[Gerione]]), mettendo in palio il suo stesso regno. Erice venne sconfitto, riportando un violento trauma cranico che pochi giorni dopo lo condusse a morte. Fu sepolto nel tempio di sua madre [[Afrodite]] dallo stesso [[Eracle]] che fece ritorno in Grecia rinunciando al trono. Una montagna siciliana venne da allora chiamata con il nome dello sfortunato re.
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Figlio di [[Afrodite]] e dell'argonauta [[Bute]], fu re di [[Sicilia]] e grande pugile; volle sfidare anche [[Eracle]] (che era approdato nell'isola reduce da una della sue fatiche, la cattura dei buoi di [[Gerione]]), mettendo in palio il suo stesso regno. Erice venne sconfitto, riportando un violento trauma cranico che pochi giorni dopo lo condusse a morte. Fu sepolto nel tempio di sua madre [[Afrodite]] dallo stesso [[Eracle]] che fece ritorno in Grecia rinunciando al trono. Secondo una versione, Erice aveva una figlia, [[Psofide]], che si accoppiò con Eracle dopo la morte del padre dando alla luce i gemelli [[Promaco]] ed [[Echefrone]]. Una montagna siciliana venne da allora chiamata con il nome dello sfortunato re.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]

Versione delle 15:18, 7 mar 2012

Figlio di Afrodite e dell'argonauta Bute, fu re di Sicilia e grande pugile; volle sfidare anche Eracle (che era approdato nell'isola reduce da una della sue fatiche, la cattura dei buoi di Gerione), mettendo in palio il suo stesso regno. Erice venne sconfitto, riportando un violento trauma cranico che pochi giorni dopo lo condusse a morte. Fu sepolto nel tempio di sua madre Afrodite dallo stesso Eracle che fece ritorno in Grecia rinunciando al trono. Secondo una versione, Erice aveva una figlia, Psofide, che si accoppiò con Eracle dopo la morte del padre dando alla luce i gemelli Promaco ed Echefrone. Una montagna siciliana venne da allora chiamata con il nome dello sfortunato re.