Differenze tra le versioni di "Eracle"

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==Il servizio presso Onfale==
 
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Compiute le 12 fatiche Eracle fu liberato dalla servitù e si recò in [[Tessaglia]] per domandare al re [[Eurito]] in sposa la figlia [[Iole]]. Ma poichè [[Eurito]] gli negò la figlia, Eracle in un accesso di furore uccise [[Ifito]], figlio di [[Eurito]]. L'oracolo di [[Delfi]] impose all'eroe di servire per tre anni [[Onfale]], figlia di [[Iardano]], regina della [[Lidia]], che lo mise a filare tra le sue ancelle. Ma anche vestito da donna compì molte imprese valorose, tra cui la cattura dei [[Cecropi]], folletti giocosi e furbissimi.  
 
Compiute le 12 fatiche Eracle fu liberato dalla servitù e si recò in [[Tessaglia]] per domandare al re [[Eurito]] in sposa la figlia [[Iole]]. Ma poichè [[Eurito]] gli negò la figlia, Eracle in un accesso di furore uccise [[Ifito]], figlio di [[Eurito]]. L'oracolo di [[Delfi]] impose all'eroe di servire per tre anni [[Onfale]], figlia di [[Iardano]], regina della [[Lidia]], che lo mise a filare tra le sue ancelle. Ma anche vestito da donna compì molte imprese valorose, tra cui la cattura dei [[Cecropi]], folletti giocosi e furbissimi.  
<br>Liberato dalla servitù di [[Onfale]], si recò a [[Troia]] per vendicarsi di [[Laomedonte]], che uccise con tutti i figli, eccetto [[Podarce]] che fu da allora in poi chiamato [[Priamo]]. Eracle tornò poi in Grecia, dove distrusse la schiatta di [[Neleo]], eccettuato [[Nestore]]. Sposò poi [[Deianira]], figlia di [[Oineo]].
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<br>Liberato dalla servitù di [[Onfale]], si recò a [[Troia]] per vendicarsi di [[Laomedonte]], uccidendo lui e diversi suoi figli maschi, eccetto [[Bucolione]], [[Titone]] e [[Podarce]] che fu da allora in poi chiamato [[Priamo]](ma secondo [[Omero]] la vendetta dell'eroe si abbatté solo sul sovrano). Eracle tornò poi in Grecia, dove distrusse la schiatta di [[Neleo]], eccettuato [[Nestore]]. Sposò poi [[Deianira]], figlia di [[Oineo]].
  
 
== La spedizione degli Argonauti ==
 
== La spedizione degli Argonauti ==

Versione delle 12:41, 2 lug 2011

File:Ercolefarnese.jpg
Ercole Farnese, Museo Archeologico Nazionale - Napoli

Il più grande eroe dei Greci. Figlio di Zeus e di Alcmena, era nato a Tebe. Era raffigurato come un uomo robusto, coperto di una pelle di leone ed armato di clava. Ebbe un culto quasi divino a Sicione, a Tebe e a Coo. Si celebravano, in suo onore, feste dette Eraclee o Diomeie.

Nascita

Zeus si lasciò sfuggire che quel giorno sarebbe nato un uomo che avrebbe dominato sopra tutta la sua stirpe. Era, irritata di ciò, fece in modo che in quel giorno, invece di Eracle, nascesse Euristeo. In seguito nacquero contemporaneamente Eracle, figlio di Zeus, e Ificle, figlio di Anfitrione. Era, per odio nei confronti di Eracle, mandò due serpenti per uccidere i due bambini nella culla, ma Eracle li strozzò.

Formazione

Anfitrione gli insegnò a guidare il cocchio, Castore lo esercitò nelle armi, Autolico nella lotta, Eurito nel tiro con l'arco, Eumolpo nella musica, Chirone nelle scienze. Durante le lezioni, con la lira uccise Eumolpo, per cui Anfitrione, spaventato dalla sua forza lo mandò a pascolare il gregge sul Citerone, dove uccise un leone. Con la pelle del leone si fece il suo vestito. Un giorno che l'eroe sedeva in un luogo solitario, incerto sulla via da prendere, gli si presentarono due donne di aspetto venerando: una di esse, la Mollezza, gli dipinse una vita piena di piaceri; l'altra, la Virtù, una vita piena di fatiche che conduceva alla gloria. Ercole scelse quest'ultima. All'età di 18 anni tornò a Tebe, ma per la strada incontrò i messi di Ergino che andavano a riscuotere il tributo annuo di 100 buoi, Eracle tagliò loro il naso e le orecchie e li mise in fuga liberando così Tebe da un ignominioso tributo. Creonte, re di Tebe, per riconoscenza gli diede in moglie la figlia Megara. Subito dopo Euristeo, re di Tirinto e di Micene, lo chiamò a suo servizio. L'oracolo gli impose di obbedire. Sotto gli ordini di Euristeo, Eracle compi le 12 famose fatiche.

Le 12 fatiche

1. la lotta col Leone di Nemea che era invulnerabile e che Eracle strozzò con le sue mani.
2. l'uccisione dell'Idra di Lerna, mostro con 9 teste, di cui una immortale. Eracle tagliò le teste, ma per ognuna che ne tagliava, ne ricrescevano due, per cui egli prese un tizzone ardente e con quello bruciò i colli mozzati, e sulla testa immortale gettò un enorme sasso, col sangue velenoso dell'idra tinse le punte delle sue frecce, che pertanto causavano ferite inguaribili.
3. la cattura del cinghiale di Erimanto, che devastava l'Arcadia; mentre attendeva a questa impresa fu assalito dai Centauri, che egli sterminò, ferendo tuttavia per sbaglio Chirone, a cui inferse una piaga insanabile.
4. la cattura della cerva di Cerinea, sacra ad Artemide.
5. la cacciata degli uccelli Stinfalidi.
6. la presa del cinto di Ippolita, regina delle Amazzoni, che Eracle conquistò dopo una lotta furiosa. Al ritorno uccise presso Troia un mostro a cui era stata esposta Esione, la figlia del re Laomedonte, ma poichè costui non mantenne la promessa di regalargli in compenso i cavalli avuti da Zeus, Eracle partì minacciandogli guerra.
7. la pulizia delle stalle di Augia, che effettuò in un solo giorno, deviando il corso di un fiume che fece passare per le stalle. Augia non mantenne la promessa di dargli in dono la decima parte dei suoi armenti, per cui Eracle tornò con un esercito, e devastato il territorio di Augia, uccise il re stesso con i figli, dopo di chè istituì i giochi olimpici.
8. la cattura del toro di Creta, che Poseidone aveva reso furioso per punire Minosse di un sacrificio mancato.
9. la cattura delle cavalle di Diomede, che tuttavia sbranarono il suo giovane compagno Abdero.
10. la cattura dei buoi di Gerione. Passando per l'Italia al ritorno, si fermò da Evandro nel Lazio, e qui il celebre ladrone Caco gli rubò l'armento. Eracle trovò il ladro e l'uccise. Combattè poi col gigante Anteo e ammazzò anche lui.
11. la raccolta dei pomi d'oro delle Esperidi, che le fanciulle stesse e il drago Ladone custodivano nel remoto occidente, in un giardino. Secondo la tradizione più comune, Eracle prese i frutti dopo aver ucciso il mostro; una variante afferma che l'eroe mandò Atlante a prenderli, mentre egli sosteneva al suo posto il peso della volta celeste.
12. la cattura di Cerbero, guardiano dell'Erebo, che Eracle incatenò e portò ad Euristeo e poi ricondusse nell'Erebo.

Il servizio presso Onfale

Compiute le 12 fatiche Eracle fu liberato dalla servitù e si recò in Tessaglia per domandare al re Eurito in sposa la figlia Iole. Ma poichè Eurito gli negò la figlia, Eracle in un accesso di furore uccise Ifito, figlio di Eurito. L'oracolo di Delfi impose all'eroe di servire per tre anni Onfale, figlia di Iardano, regina della Lidia, che lo mise a filare tra le sue ancelle. Ma anche vestito da donna compì molte imprese valorose, tra cui la cattura dei Cecropi, folletti giocosi e furbissimi.
Liberato dalla servitù di Onfale, si recò a Troia per vendicarsi di Laomedonte, uccidendo lui e diversi suoi figli maschi, eccetto Bucolione, Titone e Podarce che fu da allora in poi chiamato Priamo(ma secondo Omero la vendetta dell'eroe si abbatté solo sul sovrano). Eracle tornò poi in Grecia, dove distrusse la schiatta di Neleo, eccettuato Nestore. Sposò poi Deianira, figlia di Oineo.

La spedizione degli Argonauti

Eracle fu anche argonauta, portando con sé il giovane scudiero Ila. Durante la sosta in Misia, Ila venne rapito dalle ninfe del posto. Eracle andò a cercarlo, mentre gli altri Argonauti ripartirono lasciandolo a terra. Setacciò tutta la regione alla ricerca dell'amico ma senza risultato. Si recò allora nel regno dei Dolioni, dove si trattenne qualche tempo per allevare i figlioletti del defunto re Cizico, che era stato ucciso per errore dagli Argonauti insieme ad alcuni suoi uomini (due dei quali, Megabronte e Telecle, erano stati ammazzati proprio da Eracle). In seguito uccise per vendetta i due Boreadi, cioè coloro che avevano convinto gli altri Argonauti ad abbandonare Eracle in Misia.

La fine terrena di Eracle

Eracle uccise il centauro Nesso che voleva far violenza a Deianira. Nesso, morendo, diede a Deianira la camicia intrisa col suo sangue, dando a credere alla donna che essa costituisse un potente filtro d'amore. Eracle fece poi una spedizione punitiva contro Eurito e l'uccise, portando con sè Iole. Deianira, temendo che Eracle si innamorasse di Iole, per assicurarsi del suo amore gli fece indossare la camicia di Nesso. Appena Eracle se l'ebbe messa, si sentì il corpo infiammato e corroso dal veleno, preso perciò dal furore, scagliò l'araldo Lica, che gli aveva portato la camicia, nel mare dove il poveretto fu mutato in scoglio. Eracle si fece portare a Trachine, e dopo aver fatto sposare Iole a suo figlio Illo, si recò sull'Oeta, e innalzata una pira, vi diede fuoco e vi salì sopra. Zeus allora tra un fragore di fulmini portò Eracle in una nube tra l'Olimpo. Eracle divenne così immortale, e riconciliatosi poi con Era, visse in cielo eternamente giovane e sposò Ebe, da cui ebbe due figli: Alessiare e Aniceto.

Epiteti

Progenie nota di Eracle

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