Differenze tra le versioni di "Epeo (2)"

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La sua fama è principalmente legata al fatto che egli fu costruttore del cavallo di legno di cui i Greci si servirono per espugnare Troia.
 
La sua fama è principalmente legata al fatto che egli fu costruttore del cavallo di legno di cui i Greci si servirono per espugnare Troia.
 
<br>Dopo la caduta di Troia, durante il suo ritorno, egli approdò sulle coste meridionali d'Italia, dove fondò la città di [[Metapondo]] o di [[Lagaria]], nella quale consacrò ad [[Atena]] gli attrezzi di cui si era servito per la costruzione del [[Cavallo di Troia]]. Secondo un'altra tradizione, Epeo viene associato alla fondazione di Pisa, in Italia centrale, così chiamata dall'omonima città dell'[[Elide]].
 
<br>Dopo la caduta di Troia, durante il suo ritorno, egli approdò sulle coste meridionali d'Italia, dove fondò la città di [[Metapondo]] o di [[Lagaria]], nella quale consacrò ad [[Atena]] gli attrezzi di cui si era servito per la costruzione del [[Cavallo di Troia]]. Secondo un'altra tradizione, Epeo viene associato alla fondazione di Pisa, in Italia centrale, così chiamata dall'omonima città dell'[[Elide]].
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== Bibliografia ==
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=== Fonti Antiche ===
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*[[Omero]], ''[[Iliade]]''
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*[[Virgilio]], ''Eneide''
  
  

Versione delle 18:18, 7 set 2012

Figlio di Panopeo, che era stato compagno di battaglia di Anfitrione. Epeo era giunto dalle Cicladi con un contingente di trenta navi per prendere parte alla spedizione contro Troia. Non sembra che fosse un valente guerriero, ma piuttosto un atleta. Nei giochi funebri in onore di Patroclo, riuscì, nonostante la sua codardia, a vincere il combattimento di pugilato, mandando a terra il suo avversario Eurialo, mentre nel lancio del disco apparì cosi maldestro da suscitare le risa degli spettatori.
Secondo una leggenda ricordata in un frammento di Stesicoro e in un passo dei Deipnosofisti di Ateneo, Epeo sarebbe stato il portatore d'acqua degli Atridi. Benché fosse geniale artigiano (Pausania il Periegeta ricorda come attribuita a lui una statua di legno di Ermete in Argo), era nato codardo: così vollero gli dèi per punire l'empietà di suo padre (Panopeo infatti aveva giurato su Atena di non aver sottratto parte del bottino conquistato da Anfitrione ai Tafi, il che era falso). La vigliaccheria di Epeo divenne ben presto proverbiale.

Epeo e il cavallo di Troia

La sua fama è principalmente legata al fatto che egli fu costruttore del cavallo di legno di cui i Greci si servirono per espugnare Troia.
Dopo la caduta di Troia, durante il suo ritorno, egli approdò sulle coste meridionali d'Italia, dove fondò la città di Metapondo o di Lagaria, nella quale consacrò ad Atena gli attrezzi di cui si era servito per la costruzione del Cavallo di Troia. Secondo un'altra tradizione, Epeo viene associato alla fondazione di Pisa, in Italia centrale, così chiamata dall'omonima città dell'Elide.

Bibliografia

Fonti Antiche