Emma-o

Sovrano e giudice inflessibile dell'inferno giapponese. Vive sotto terra, nella Sorgente Gialla, in un gigantesco castello tutto ricoperto d’oro e d’argento, di perle rosa e di altre gemme. Possiede uno specchio che gli consente di vedere tutti i peccati dell'anima condannata e tiene accanto a sé le teste mozzate, ma vive e parlanti, di Miru-Me e di Kagu-Hana, guardiani scrupolosi dell'anima da giudicare. Dopo il verdetto l'anima del defunto viene spedita in una delle zone infernali, dove il suo castigo potrà essere alleviato solo per merito delle preghiere dei vivi e per intercessione del dio Amida, solo con questi aiuti le anime potranno purificarsi e raggiungere il paradiso.
Chi ha ucciso un innocente sarà gettato in un calderone pieno di metallo fuso. Ma se ha compiuto un pellegrinaggio a ciascuno dei trentatré templi della dea della clemenza Kannon, allora tutto il male che ha fatto scomparirà. Talvolta viene descritto come meno spietato e restituisce la vita a coloro che compaiono davanti a lui. L’ultimo giorno della festa della morte, il mare è pieno di “shoryobuni” (“navi dell’anima”), poiché in questo giorno l’alta marea porta un flusso di spettri che fanno ritorno al loro mondo di spiriti. Il mare è luminescente per la luce emessa da queste anime e si possono udire i loro sospiri. Mentre gli spettri si stanno imbarcando, nessuna nave umana può avvicinarsi. Se qualcuno vaga per quel mare coperto di anime, gli spettri gli chiederanno dei secchi. I marinai potranno offrire loro soltanto secchi senza fondo, altrimenti gli spettri coleranno a picco la loro nave. Attualmente, Emma-o è usato come spauracchio per far paura ai bambini. Corrisponde all'indiano Yama.