Elaine di Benoic

La madre di Lancillotto; moglie del re Ban di Benoic (Ban della Bretagna). Il suo nome ha diverse varianti, tra cui Clarine nel Lanzelet di Ulrich von Zatzikhoven, Gostanza in La Tavola Ritonda. Ulrich ne fa la sorella di re Artù, ma i romanzi successivi, pur professando che Artù aveva una sorella di nome Elaine, non la associano mai a questa Elaine. Era dalla stirpe di Davide e Salomone di Israele. La sorella, Evaine, sposò il fratello di Ban, re Bohors di Gannes. Re Claudas assediò il castello di Trebe quando Lancillotto era ancora un bambino. Prendendo Elaine e Lancillotto, Ban fuggì da Trebe per chiedere aiuto ad Artù. Quando erano a una certa distanza, videro Trebe bruciare, e il cuore di Ban scoppiò per il dolore, uccidendolo. Come Elaine si accasciò addolorata sul marito, uno spirito dell'acqua, fuoriuscito da un vicino lago (il lago di Diana) strappò e portò via con sè il suo bambino.
Autodefinitasi la 'regina dei grandi dolori', Elaine si ritirò nel monastero reale mentre il re Claudas conquistava la terra di suo marito, dove visse per molti anni come una santa donna. Fu presto raggiunta da sua sorella Evaine, che aveva anch'ella perso i suoi figli e il marito. Evaine, prima della sua morte, ebbe una visione dei suoi figli e del figlio di Elaine che crescerevano insieme in una terra delle fate sotto la guida della Signora del Lago, Viviana.
Secondo quanto scritto nella Vulgata, durante la Cerca del Graal, apparve a Lancillotto in un sogno e lo avvertì di pentirsi per la sua relazione con Ginevra. Solo Malory, invece, riporta che Merlino, facendole visita, le assicurò che avrebbe vissuto abbastanza per assistere alla fama e gloria di suo figlio.
Visitò i nipoti Bohor l'Esiliato e Lionello, da cui ottenne notizie del figlio, quando erano in Gallia durante le guerre di Artù contro re Claudas. Più tardi, quando la guerra fu vinta, visitò ella stessa Lancillotto in Gannes, dopodichè tornò nel suo convento.