Differenze tra le versioni di "Driope (2)"

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Versione delle 08:44, 7 lug 2019

Figlia del re Driope (o, secondo una variante, di Eurito, e quindi sorella di Iole); divenne una ninfa. Secondo una versione, riportata soprattutto da mitografi greci, fu compagna delle ninfe amadriadi. Apollo si infatuò di lei e per possederla si mutò dapprima in tartaruga, quando Driope la strinse al petto, il dio si mutò in vipera, facendo fuggire le compagne, e rimasto da solo con lei la fece sua; dall' unione nacque Anfisso. Dopo il suo matrimonio con Andremone, Driope fu rapita dalle amadriadi e non fece mai più ritorno.
Secondo la versione di Ovidio, invece, un giorno raccolse un fior di loto, dal quale sgorgarono alcune gocce di sangue, poiché in quel fiore si trovava il corpo trasformato della ninfa Loti che tramutò Driope in un'altra pianta di loto.
Nell' Eneide di Virgilio, dove risulta già essere ninfa, Driope è detta madre dell'eroe italico Tarquito, che avrebbe generato con Fauno (quasi sicuramente un mortale omonimo del dio).
Un mito arcade, infine, vuole che Driope, unendosi con Ermes o, secondo una variante, Dioniso - sempre dopo la trasformazione in ninfa - generò il dio Pan.

Curiosità

Come risulta da una comparazione delle varie fonti, l'eroina è ancora una donna quando genera Anfisso con un dio, laddove Tarquito, frutto del suo amore per il mortale Fauno, viene messo al mondo dopo la sua metamorfosi in ninfa: i due semidei figli di Driope sono dunque assolutamente speculari.

Bibliografia

Fonti Antiche