Dolone

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Araldo troiano, secondo Omero e molti altri mitografi era figlio di Eumede (figlio a sua volta di Eracle); aveva un figlio chiamato anch'esso Eumede, come dice Virgilio. Secondo Apollodoro, invece, il padre di Dolone era Eumelo.
Era il più brutto tra tutti i guerrieri che combatterono per la difesa della città assediata dagli Achei. Una notte chiese a Ettore, capo assoluto dell'esercito, di recarsi nel campo nemico come spia. Ettore acconsentì.

 Era un certo Dolone infra' Troiani,
uom che di bronzo e d'oro era possente
figlio d'Eumede banditor famoso

(Omero, Iliade)

La morte

Imbattutosi in Ulisse e Diomede, che avevano deciso di compiere una sortita nel campo nemico alla ricerca di Reso, il giovane e temutissimo re di Tracia da poco arrivato in soccorso di Troia, Dolone, nella speranza di aver salva la vita, non esitò a tradire i suoi concittadini indicando ai due nemici la zona in cui Reso si era accampato. In preda al disgusto Diomede pose mano alla spada e con essa mozzò il capo al troiano che rotolò al suolo mentre ancora parlava; quindi si diresse verso la tenda del condottiero trace.

Lo guatò bieco Dïomede, e disse:
" Da che ti spinse in poter nostro il fato,
Dolon, di scampo non aver lusinga,
benché tu n'abbia rivelato il vero.
Se per riscatto o per pietà disciolto
ti mandiam, tu per certo ancor di nuovo
alle navi verresti esploratore,
o inimico palese in campo aperto.
Ma se qui perdi per mia man la vita,
più d'Argo ai figli non sarai nocente."
Disse; e il meschino già la man stendea
supplice al mento; ma calò di forza
quegli il brando sul collo, e ne recise
ambe le corde. La parlante testa
rotolò nella polve

(Omero, Iliade)

Interpretazioni

La decapitazione di Dolone è interessante per due motivi. Nella mitologia classica i personaggi che subiscono il taglio della testa sono generalmente giovani e belli. La bruttezza di Dolone è propria degli antieroi, come si può riscontrare in un altro personaggio omerico, l'acheo Tersite. Ma indubbiamente l'episodio resta indimenticabile soprattutto per gli estremi segnali di vita del capo troncato di Dolone, ancora capace di profferir parola, come Leode nell' Odissea o Emazione nelle Metamorfosi ovidiane. Dunque Omero individua la testa quale sede dell'anima, mentre nelle decapitazioni descritte da altri mitografi essa pare piuttosto albergare nel corpo (per esempio i quattro Rutuli che vengono decollati nel sonno da Niso nel nono libro dell' Eneide di Virgilio).

Bibliografia

Fonti antiche