Discussione:Lauso (1)

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ecco, sull'indole di Lauso c'è molto da discutere. mi pare che la maggior parte dei commentatori consideri in maniera assolutamente positiva questo personaggio. perché classificare la sua indole come "neutrale"? forse per il fatto che non si era dissociato dai crimini del padre? io non sono d'accordo. è vero che era fuggito insieme a Mezenzio, ma Virgilio precisa che non ne condivideva l'operato. nel libro VII c'è la presentazione del personaggio, che così recita: Lauso, domatore di cavalli e vincitore di fiere, conduce mille guerrieri che lo seguirono invano dalla città di Agilla, degno di esercitare un comando più mite di quello paterno e di non avere Mezenzio per padre: se dunque fosse stato lui re, non si sarebbe mai macchiato le mani di sangue innocente, per i crimini di Mezenzio egli provava orrore, ma essendo suo figlio non osava rivoltarglisi, probabilmente anche perché Mezenzio non era un cattivo padre. nel libro VIII poi Evandro narra a Enea i crimini compiuti Mezenzio ma non menziona mai Lauso. infine c'è la notazione di bellezza per Lauso, che nell'epica classica individua sempre, con l'eccezione di Paride, una persona valorosa in guerra e al tempo stesso nobile d'animo (kalokagathia, per la quale non sarebbe male creare una categoria nella sezione tematiche); addirittura Virgilio afferma che tra gli italici Lauso in ciò era secondo solo a Turno. non so, vedi un po'tu...