Differenze tra le versioni di "Demofoonte (2)"

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<br>Partì alla volta di Troia, con il fratello Acamante per liberare la nonna [[Etra]], che, fatta prigioniera dai [[Dioscuri]], era diventata schiava di [[Elena]]. Demofoonte per liberarla si rivolse direttamente ad [[Agamennone]], che, ottenuto il consenso di Elena, gliela consegnò.
 
<br>Partì alla volta di Troia, con il fratello Acamante per liberare la nonna [[Etra]], che, fatta prigioniera dai [[Dioscuri]], era diventata schiava di [[Elena]]. Demofoonte per liberarla si rivolse direttamente ad [[Agamennone]], che, ottenuto il consenso di Elena, gliela consegnò.
 
<br>A Troia, secondo Plutarco, Demofonte avrebbe amato [[Laodice]], figlia di [[Priamo]], dalla quale avrebbe avuto un figlio, [[Munito]]. Figlio che però fu attribuito ad Acamante.
 
<br>A Troia, secondo Plutarco, Demofonte avrebbe amato [[Laodice]], figlia di [[Priamo]], dalla quale avrebbe avuto un figlio, [[Munito]]. Figlio che però fu attribuito ad Acamante.
<br>Apollodoro narra che Demofoonte s’innamorò di [[Fillide (2)|Fillide]], figlia di [[Licurgo]], la quale divenne sua moglie e gli portò in dote in regno. Demofoonte però, desideroso di rivedere Atene, partì con la promessa di tornare. Fillide gli diede uno scrigno nel quale mise degli oggetti sacri alla Grande Madre [[Rea]], e gli disse di aprirlo soltanto se non fosse potuto tornare. Dimentico della promessa, Demofoonte si stabilì a Cipro. Passato il tempo stabilito per il ritorno Fillide maledisse Demofoonte e si uccise. Tempo dopo Demofoonte aprì lo scrigno, e terrorizzato da ciò che vi vide fuggì a cavallo, ma inciampando, cadde sulla sua spada e morì trafitto.
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<br>Apollodoro narra che Demofoonte s’innamorò di [[Fillide (2)|Fillide]], figlia di [[Licurgo]], la quale divenne sua moglie e gli portò in dote in regno. Demofoonte però, desideroso di rivedere Atene, partì con la promessa di tornare. Fillide gli diede uno scrigno nel quale mise degli oggetti sacri alla Grande Madre [[Rea (1)|Rea]], e gli disse di aprirlo soltanto se non fosse potuto tornare. Dimentico della promessa, Demofoonte si stabilì a Cipro. Passato il tempo stabilito per il ritorno Fillide maledisse Demofoonte e si uccise. Tempo dopo Demofoonte aprì lo scrigno, e terrorizzato da ciò che vi vide fuggì a cavallo, ma inciampando, cadde sulla sua spada e morì trafitto.
  
 
[[Categoria:Mitologia Classica]]
 
[[Categoria:Mitologia Classica]]

Versione delle 15:26, 7 ago 2019

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
{{{consorte}}} {{{figlio}}}
[[{{{consorte1}}}]]
[[{{{consorte2}}}]]
[[{{{consorte3}}}]]
[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Nobili
Specificità: Sovrani
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Figlio dell'eroe Teseo e Fedra, oppure di Teseo e di Arianna. Fratello di Acamante, con cui è confuso molto spesso, fu il dodicesimo re di Atene.
Partì alla volta di Troia, con il fratello Acamante per liberare la nonna Etra, che, fatta prigioniera dai Dioscuri, era diventata schiava di Elena. Demofoonte per liberarla si rivolse direttamente ad Agamennone, che, ottenuto il consenso di Elena, gliela consegnò.
A Troia, secondo Plutarco, Demofonte avrebbe amato Laodice, figlia di Priamo, dalla quale avrebbe avuto un figlio, Munito. Figlio che però fu attribuito ad Acamante.
Apollodoro narra che Demofoonte s’innamorò di Fillide, figlia di Licurgo, la quale divenne sua moglie e gli portò in dote in regno. Demofoonte però, desideroso di rivedere Atene, partì con la promessa di tornare. Fillide gli diede uno scrigno nel quale mise degli oggetti sacri alla Grande Madre Rea, e gli disse di aprirlo soltanto se non fosse potuto tornare. Dimentico della promessa, Demofoonte si stabilì a Cipro. Passato il tempo stabilito per il ritorno Fillide maledisse Demofoonte e si uccise. Tempo dopo Demofoonte aprì lo scrigno, e terrorizzato da ciò che vi vide fuggì a cavallo, ma inciampando, cadde sulla sua spada e morì trafitto.