Dedalo

Figlio di Metione, pronipote di Eretteo, si diceva che avesse inventato statue che muovevano gli occhi le gambe e un'infinità di strumenti da lavoro, come la sega, il trapano, ecc. Per invidia uccise il nipote Talo, inventore del tornio, e dovette quindi fuggire da Atene. Riparò a Creta nell'isola di Minosse, al quale costruì il labirinto di Cnosso, edificio talmente intricato che chi vi entrava non riusciva più a trovare l'uscita. Nel Labirinto era la stanza del Minotauro. Diede ad Arianna il filo che servì poi a Teseo per dirigersi nel Labirinto. Per questo, Minosse lo punì imprigionandolo, assieme al figlio Icaro. Ma Dedalo fabbricò delle ali fatte di penne, unite insieme con la cera ed entrambi fuggirono. Icaro nel viaggio cadde nel mare che prese il suo nome. Dedalo invece arrivò volando a Cuma, e poi in Sicilia presso il re Cocalo. Intanto Minosse, furente più che mai, mandava i suoi araldi in giro per le regioni con una grossa conchiglia tritonide promettendo una grossa ricompensa a chi fosse riuscito a fare passare un filo nella spirale della conchiglia. Infatti, Minosse pensava che solo Dedalo ne sarebbe stato capace e in questo modo avrebbe scoperto dove si nascondeva. Giunti che furono alla corte di Cocalo, questi, dopo aver ascoltato il dilemma, dichiarò che ci sarebbe riuscito, quindi prese la conchiglia e la portò a Dedalo. L'inventore fece un buchino nella conchiglia, dopo legò il filo a una formica e la fece entrare da lì, la formica poco dopo uscì dall'altro lato tirandosi appresso il filo. Quando Minosse vide che il dilemma era stato risolto, capì che Dedalo si trovava alla corte di Cocalo e chiese che gli venisse consegnato. Cocalo gli promise di consegnarlo e invitò Minosse a fermarsi come suo ospite: intanto Dedalo che aveva capito tutto chiese aiuto alle figlie del re, e queste uccisero Minosse mentre faceva il bagno versandogli addosso dell'acqua bollente. Alla fine sarebbe poi tornato ad Atene, dove fu capostipite della famiglia dei Dedalidi.