Differenze tra le versioni di "Creonte (2)"
Riga 1: | Riga 1: | ||
− | Figlio di [[Meneceo]], fratello di [[Giocasta]]. Assunse il governo di [[Tebe]] quando [[Edipo]], colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di [[Eteocle]] e di [[Polinice]], poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte [[Antigone]] perché aveva dato sepoltura al fratello [[Polinice]], contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò | + | Figlio di [[Meneceo]], fratello di [[Giocasta]]: fu padre di [[Megareo]] ed [[Emone]]. Assunse il governo di [[Tebe]] quando [[Edipo]], colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di [[Eteocle]] e di [[Polinice]], poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte [[Antigone]] perché aveva dato sepoltura al fratello [[Polinice]], contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò [[Megareo]]. Secondo una tradizione fu ucciso da [[Teseo]]. Nelle tragedie greche è descritto come tiranno. |
+ | |||
+ | == Riferimenti letterari == | ||
+ | === La figura di Creonte nella letteratura postclassica === | ||
+ | *Vittorio Alfieri, ''Antigone'', tragedia. | ||
+ | |||
+ | |||
[[Categoria:Mitologia Greca]] | [[Categoria:Mitologia Greca]] | ||
[[Categoria:Re]] | [[Categoria:Re]] |
Versione delle 10:13, 8 giu 2011
Figlio di Meneceo, fratello di Giocasta: fu padre di Megareo ed Emone. Assunse il governo di Tebe quando Edipo, colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di Eteocle e di Polinice, poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte Antigone perché aveva dato sepoltura al fratello Polinice, contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò Megareo. Secondo una tradizione fu ucciso da Teseo. Nelle tragedie greche è descritto come tiranno.
Riferimenti letterari
La figura di Creonte nella letteratura postclassica
- Vittorio Alfieri, Antigone, tragedia.