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Figlio di [[Meneceo]], fratello di [[Giocasta]]. Assunse il governo di [[Tebe]] quando [[Edipo]], colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di [[Eteocle]] e di [[Polinice]], poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte [[Antigone]] perché aveva dato sepoltura al fratello [[Polinice]], contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò il figlio [[Megareo]]. Fu ucciso da [[Teseo]]. Nelle tragedie greche è descritto come tiranno.
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Figlio di [[Meneceo]], fratello di [[Giocasta]]. Assunse il governo di [[Tebe]] quando [[Edipo]], colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di [[Eteocle]] e di [[Polinice]], poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte [[Antigone]] perché aveva dato sepoltura al fratello [[Polinice]], contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò il figlio [[Megareo]]. Secondo una tradizione fu ucciso da [[Teseo]]. Nelle tragedie greche è descritto come tiranno.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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Versione delle 20:13, 7 mar 2011

Figlio di Meneceo, fratello di Giocasta. Assunse il governo di Tebe quando Edipo, colto dal rimorso, andò in esilio volontario, prima quale tutore di Eteocle e di Polinice, poi, alla loro morte, quale re. Condannò a morte Antigone perché aveva dato sepoltura al fratello Polinice, contravvenendo ai suoi ordini. Difese la città nella guerra dei Sette, e per salvarla immolò il figlio Megareo. Secondo una tradizione fu ucciso da Teseo. Nelle tragedie greche è descritto come tiranno.