Copan

La più meridionale delle grandi città maya a circa seicento metri di altitudine nella regione che oggi è l'Honduras. Città importante dell'Età dell'oro, famosa per la compatta acropoli, che è un complesso di templi davvero straordinario; vi sono cortili, piazze, belvederi e lunghe gradinate fiancheggiate da ammali rampanti, i cui manti erano un tempo tempestati di dischi di ossidiana.
Vi è poi la famosa Gradinata dei Geroglifici, larga nove metri, con sessantatré scalini tutti decorati con glifi che nell'insieme compongono un'iscrizione. Le date, la sola parte decifrata, permettono di stabilire che fu costruita nel 756 d. C. Fra i numerosi reperti portati alla luce dagli archeologi, notevole è la statua del dio Chac, che lo raffigura uscente da una pannocchia di granoturco.
Ma la scoperta più sensazionale è quella fatta a C. il quattro marzo 1977: gli archeologi della Northern Illinois University, scavando alla base della Piramide del Belvedere hanno trovato una nicchia contenente preziose offerte agli dèi, tra cui una conchiglia con del sangue umano raggrumato e un aculeo usato nei riti sacrificali per trafiggersi il pene, onde far colare il sangue dentro la conchiglia per offrirlo agli dèi. Sono state trovate ancora pietre incise, manufatti di madreperla e altri oggetti in giada, tra cui un pettorale, lungo venticinque centimetri, con sopra incisa la figura di un dio maya, i simboli del Sole e del Giaguaro da un lato e una divinità dalle sembianze di serpente dall'altro. Grazie alla decifrazione dei glifi scolpiti sui monumenti dell'area esplorata, il capo della missione dell'Illinois, William Fash, ha potuto associare gli oggetti rituali ai sacrifici del sangue cui si sottoponevano i rè maya con le loro mogli, allo scopo di ripristinare il loro prestigio oscurato di fronte agli dèi e al popolo, oppure per solennizzare avvenimenti particolari come l'assunzione al trono o la morte di un sovrano o l'inaugurazione di un tempio.