Cinocefali

II mito di popoli a forma parzialmente canina si estende su una vastissima area, che comprende praticamente tutto il Medio ed Estremo Oriente, l'Europa, l'Africa Settentrionale e le zone intorno al Baltico ed al Mar Nero; è però assente in America, in Australia ed in Africa Meridionale. I nomi con cui sono stati indicati sono i più vari: gli Hemikynes della riva del Mar Nero, ricordati da Esiodo; i Cynopennae persiani, menzionati da Tertulliano; gli immaginar! Kynobalanoi inventati da Luciano per la sua Storia vera; i Kynoprosopoi di Eliano, situati in Africa; i Cynamolgi etiopici di Plinio ; gli Swamukha (faccia di cane) indiani, citati nei Purana; i Calystrien indiani, ricordati da Ctesia.
Tra i Cinocefali, da un punto di vista strettamente formale, andrebbero inclusi anche alcuni esseri divini o semidivini. Infatti tanto gli dei egizi Anubi ed Upuaut, quanto il Cristiano San Cristoforo sono raffigurati con la testa di cane. Nella mitologia egizia cinocefali erano alcuni esseri, scimmie e altri animali dalla testa di cane, che figurano come adoratori di importanti divinità egizie, quali Thoth, Amon, Aker ed altri. Molte volte rappresentano il dio stesso, specie nelle cerimonie; se la divinità ha carattere lunare, il Cinocefalo reca sul capo il simbolo del dio, ossia il crescente lunare. A Hermopolis Magna, dove si venerava il dio Thoth, la famosa Enneade è rappresentata da nove Cinocefali (i nove Thoth). Sappiamo però che in questo caso ci troviamo di fronte ad una correlazione col mondo dell'aldilà e con la morte, cui è strettamente legato il cane; e che si tratta di una morte a sfondo iniziatico, rigeneratrice, momento di transizione verso uno stato superiore dell'essere.
Nel caso del popolo dei Cinocefali si condensano invece tutti i valori più negativi dell'irrazionalità e della degradazione. Spesso vengono attribuiti i caratteri fisici dei Cinocefali alle razze più ostinate e battagliere nemiche della cristianità. Per Ademaro di Chabannes alcuni saraceni fatti prigionieri e spediti a Limoges, non parlavano, neanche in saraceno, ma «guaivano come cagnolini e parevano abbaiare».
Paolo Diacono ci racconta invece che i Longobardi, per spaventare dei nemici superiori a loro in numero, sparsero la voce che presso di loro si trovavano dei Cinocefali ghiotti di sangue umano. Giovanni da Pian del Carpine menziona la faccia da cane dei Samoiedi, mentre Hyon di Narbonne racconta che i capi dei Tartari comandano anche degli uomini a testa di cane.

Il paese dei cani

Un mito curioso collegabile al tema dei Cinocefali è quello del Paese dei Cani. Si tratta di un paese in cui le femmine hanno figura pienamente umana, mentre i maschi hanno forma totalmente canina. I loro eredi, a seconda che nascano di un sesso o dell'altro, perpetuano questo incredibile dimorfismo. Due fatti stupiscono in questa leggenda: la sua diffusione, che si estende, con caratteristiche identiche, dall'Africa all'Asia; troviamo infatti racconti perfettamente omogenei tra i Saho dell'Eritrea, tra i Mongoli, i Tartari, gli Armeni ed i Cinesi. In secondo luogo è curiosa la supremazia concessa alle donne: in epoche e società nettamente misogine l'aver attribuito tutte le caratteristiche negative ed animali al sesso maschile è certamente un fatto anomalo.