Differenze tra le versioni di "Cerbero (1)"

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Era il cane dalle tre teste che custodiva l'[[Ade]]. Egli aveva l'incarico di impedire ai morti di uscire ed ai vivi di entrare. [[Esiodo]] lo descrive con 50 teste, ma scrittori posteriori gliene attribuiscono soltanto 2 e, infine, 3, ed è sempre tricipite nelle figurazioni. Era figlio di [[Echidna]] e [[Tifone]]. Solo tre esseri eccezionali riuscirono ad affrontarlo per entrare negli inferi, essi furono: [[Eracle]], che lo incatenò per riprendere [[Alcesti]]; [[Orfeo]] che lo addormentò col suono della sua lira, per chiedere ad [[Ade]] che gli rendesse la sua dolce [[Euridice]]; e infine [[Enea]] lo assopì, dandogli da mangiare una focaccia magica consigliata dalla [[Sibilla]].
 
Era il cane dalle tre teste che custodiva l'[[Ade]]. Egli aveva l'incarico di impedire ai morti di uscire ed ai vivi di entrare. [[Esiodo]] lo descrive con 50 teste, ma scrittori posteriori gliene attribuiscono soltanto 2 e, infine, 3, ed è sempre tricipite nelle figurazioni. Era figlio di [[Echidna]] e [[Tifone]]. Solo tre esseri eccezionali riuscirono ad affrontarlo per entrare negli inferi, essi furono: [[Eracle]], che lo incatenò per riprendere [[Alcesti]]; [[Orfeo]] che lo addormentò col suono della sua lira, per chiedere ad [[Ade]] che gli rendesse la sua dolce [[Euridice]]; e infine [[Enea]] lo assopì, dandogli da mangiare una focaccia magica consigliata dalla [[Sibilla]].
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== La figura di Cerbero nella letteratura postclassica ==
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Nella ''Divina Commedia'' Cerbero è posto a guardia dei golosi nell'Inferno.
  
 
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Versione delle 16:35, 20 mag 2011

Era il cane dalle tre teste che custodiva l'Ade. Egli aveva l'incarico di impedire ai morti di uscire ed ai vivi di entrare. Esiodo lo descrive con 50 teste, ma scrittori posteriori gliene attribuiscono soltanto 2 e, infine, 3, ed è sempre tricipite nelle figurazioni. Era figlio di Echidna e Tifone. Solo tre esseri eccezionali riuscirono ad affrontarlo per entrare negli inferi, essi furono: Eracle, che lo incatenò per riprendere Alcesti; Orfeo che lo addormentò col suono della sua lira, per chiedere ad Ade che gli rendesse la sua dolce Euridice; e infine Enea lo assopì, dandogli da mangiare una focaccia magica consigliata dalla Sibilla.

La figura di Cerbero nella letteratura postclassica

Dante

Nella Divina Commedia Cerbero è posto a guardia dei golosi nell'Inferno.