Cassiopea (1)

La costellazione di Cassiopea

E' proverbialmente nota per la sua vanità. Moglie di Cefeo, re di Etiopia (o di Giaffa), e madre di Andromeda, si ritiene infatti la più bella, più bella addirittura delle Nereidi, affascinanti creature del mare. Queste, adirate per l’irriverente ed “umano” confronto, si rivolgono al loro protettore, il dio del mare Poseidone (Nettuno) per punire la presunzione di Cassiopea. Egli manda allora, lungo le coste di Giaffa, un terribile mostro, Ceto (da cui cetaceo), la Balena, con l’incarico di sollevare un’onda così alta da sommergere le coste del regno d'Etiopia. Cefeo corre ai ripari e riceve, da un oracolo, la soluzione per salvare il suo regno: sacrificare a Ceto la figlia Andromeda. Pur se disperato, per la salvezza del suo popolo e del regno, Cefeo incatena la figlia agli scogli davanti a Giaffa. Fortunatamente, proprio quando Ceto sta per impadronirsi della sfortunata principessa, passa di là il giovane Perseo col sul cavallo alato Pegaso, il quale, reduce dall’impresa contro Medusa, porta con sé la testa del mostro dallo sguardo pietrificante. Con questa trasforma in statua la Balena e può liberare la sventurata Andromeda. In cambio Perseo chiese la mano di Andromeda che divenne, dopo varie peripezie, sua sposa. Come punizione aggiunta, a Cassiopea venne inflitto di girare eternamente attorno al polo trovandosi spesso, pur se assisa al trono, in una posizione poco dignitosa, sottosopra, con la testa in giù e le ginocchia in alto. Tutti i protagonisti di questo mito sono presenti nel cielo di fine autunno. A nord est troviamo infatti la costellazione di Cefeo, anch’essa circumpolare come quella di sua moglie Cassiopea, mentre più a sud troviamo loro figlia Andromeda, rappresentata tra le catene in attesa di Ceto, che si vede avanzare dall’eclittica verso nord, mentre da ovest sopraggiunge il prode Perseo, secondo alcuni a cavallo del Pegaso che difatti ha addirittura una stella in comune con la costellazione di Andromeda.