Differenze tra le versioni di "Cariddi"

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Figlia di [[Poseidone]] e di [[Gea]], sorella di [[Anteo (1)|Anteo]]. Mostro rapace, rubò a [[Eracle]] una mandria di buoi e [[Zeus]] la punì fulminandola e facendola cadere nel Mediterraneo, di fronte a [[Scilla]]; qui rimase sotto forma di grande scoglio, pericoloso per i naviganti. Omero immaginò che questo scoglio inghiottisse tre volte al giorno le onde dello stretto che separa la Sicilia dalla costa italica, e tre volte le vomitasse. Per evitare lo scoglio o i vortici di Cariddi, i naviganti dovevano avvicinarsi a quello di [[Scilla]].  Rappresentava i pericoli della navigazione nello stretto di Messina.
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Versione delle 08:31, 3 lug 2020

SCHEDA
Noimage.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Femmina
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Animali
Specificità: Pesci
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Animale
Indole: Malevola
Elemento: Acqua
Habitat: Mare
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Figlia di Poseidone e di Gea, sorella di Anteo. In origine era una ninfa naiade ma, per aver rubato ad Eracle i buoi di Gerione, Zeus la punì fulminandola e facendola cadere nel Mediterraneo, di fronte a Scilla, trasformandola in un orrendo mostro marino; qui rimase sotto forma di grande scoglio, pericoloso per i naviganti. Omero immaginò che questo scoglio inghiottisse tre volte al giorno le onde dello stretto che separa la Sicilia dalla costa italica, e tre volte le vomitasse. Per evitare lo scoglio o i vortici di Cariddi, i naviganti dovevano avvicinarsi a quello di Scilla. I due mostri rappresentavano i pericoli della navigazione nello stretto di Messina.

BIBLIOGRAFIA

Fonti Antiche