Differenze tra le versioni di "Capaneo"

Riga 2: Riga 2:
 
Dante lo colloca nell'Inferno (canto XIV) rendendolo il simbolo dell'uomo anarchico che, contro ogni evidenza, vuole vivere e agire indipendentemente da Dio. Fu uno dei sette condottieri che mossero guerra a Tebe. Gli altri comandanti erano:  [[Adrasto]], figlio di [[Talao]]; [[Anfiarao]], figlio di [[Oicleo]]; [[Ippomedonte]], figlio di [[Aristomaco]], o di [[Talao]] secondo alcuni; questi erano di Argo. Di Tebe invece [[Polinice]], figlio di [[Edipo]]; [[Tideo]], figlio di [[Eneo]], era dell'[[Etolia]]; [[Partenopeo]], figlio di [[Melanione]], era dell'[[Arcadia]]. Alcuni non comprendono nell'elenco dei sette [[Tideo]] e [[Polinice]], e vi aggiungono invece [[Eteoclo]], figlio di [[Ifi]], e [[Mecisteo]].
 
Dante lo colloca nell'Inferno (canto XIV) rendendolo il simbolo dell'uomo anarchico che, contro ogni evidenza, vuole vivere e agire indipendentemente da Dio. Fu uno dei sette condottieri che mossero guerra a Tebe. Gli altri comandanti erano:  [[Adrasto]], figlio di [[Talao]]; [[Anfiarao]], figlio di [[Oicleo]]; [[Ippomedonte]], figlio di [[Aristomaco]], o di [[Talao]] secondo alcuni; questi erano di Argo. Di Tebe invece [[Polinice]], figlio di [[Edipo]]; [[Tideo]], figlio di [[Eneo]], era dell'[[Etolia]]; [[Partenopeo]], figlio di [[Melanione]], era dell'[[Arcadia]]. Alcuni non comprendono nell'elenco dei sette [[Tideo]] e [[Polinice]], e vi aggiungono invece [[Eteoclo]], figlio di [[Ifi]], e [[Mecisteo]].
  
==Fonti==  
+
==Fonti Antiche==  
 
*[[Eschilo]], [[I sette contro Tebe]] 423 ss.;  
 
*[[Eschilo]], [[I sette contro Tebe]] 423 ss.;  
 
*[[Euripide]], [[Fenicie]] 1172 ss. e [[Supplici (Euripide)|Supplici]] 496 ss.
 
*[[Euripide]], [[Fenicie]] 1172 ss. e [[Supplici (Euripide)|Supplici]] 496 ss.
 +
 +
== La figura di Capaneo nella letteratura posclassica ==
 +
Nella ''Divina Commedia'' Capaneo è punito nel girone infernale dei bestemmiatori.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Guerrieri]]
 
[[Categoria:Guerrieri]]
 
[[Categoria:Punizione Divina]]
 
[[Categoria:Punizione Divina]]

Versione delle 17:47, 20 mag 2011

Uno dei sette principi che assediarono Tebe. Figlio d'Ipponoo e di Astinome, marito di Evadne, salì sulle mura di Tebe assediata e giurò temerariamente che neppure Zeus l'avrebbe fatto retrocedere. Egli si era vantato di espugnare Tebe anche se l'avessero difesa gli dèi, e sulle mura della città osò offendere Zeus dicendo che i fulmini del dio gli sembravano i raggi del sole a mezzogiorno. Zeus, sdegnato, lo fulminò, allora tutto l'esercito assediante si ritirò disordinatamente. Evadne si fece bruciare viva insieme al cadavere di Capaneo. Dante lo colloca nell'Inferno (canto XIV) rendendolo il simbolo dell'uomo anarchico che, contro ogni evidenza, vuole vivere e agire indipendentemente da Dio. Fu uno dei sette condottieri che mossero guerra a Tebe. Gli altri comandanti erano: Adrasto, figlio di Talao; Anfiarao, figlio di Oicleo; Ippomedonte, figlio di Aristomaco, o di Talao secondo alcuni; questi erano di Argo. Di Tebe invece Polinice, figlio di Edipo; Tideo, figlio di Eneo, era dell'Etolia; Partenopeo, figlio di Melanione, era dell'Arcadia. Alcuni non comprendono nell'elenco dei sette Tideo e Polinice, e vi aggiungono invece Eteoclo, figlio di Ifi, e Mecisteo.

Fonti Antiche

La figura di Capaneo nella letteratura posclassica

Nella Divina Commedia Capaneo è punito nel girone infernale dei bestemmiatori.