Calendario di Venere

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Uno dei più antichi calendari dei Maya. Importante compendio di calcoli astronomici, che faceva parte, insieme col calendario lunare (v. Tonalpohualli) e con quello solare, della complessa Ruota dei Calendari, inventata dai Maya per il computo del tempo. Per la precisione con cui prevede le eclissi, convalidata da recenti calcoli, l'intero sistema calendaristico stupisce ancor oggi gli astronomi. Esso risale a circa tremila anni fa, data in cui, secondo i sacerdoti maya, il mondo è stato creato ed è inciso su una grande pietra, un tempo affissa alla Porta del Sole, al centro del Tiahuanaco, città andina presso il lago Titicaca a quattromila metri di altitudine. A differenza del Calendario Egiziano che nel III millennio (dinastia Tanita, 1070-946 a.C.) suddivideva l'anno in dodici mesi di trenta giorni per complessivi trecentosessantacinque giorni, il Calendario di Venere segna diciotto periodi o mesi di venti giorni, più un periodo di cinque giorni chiamato Uayeb (per gli Aztechi: Nemontemi), che i sacerdoti definirono Periodo vuoto e infausto. Il mese maya aveva nome Uinal, diciotto Uinal formavano l'anno di trecento-sessanta giorni (Tun), che, aggiunti al mese Uayeb di cinque giorni, portava l'anno maya a trecentosessantacinque giorni. Il secolo maya era formato da cinquantadue anni. Similmente al calendario Azteco Tzolkin, i giorni del calendario maya sono contrassegnati da glifi nomi e da glifi numero.