Differenze tra le versioni di "Cadmo"

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Figlio del re fenicio [[Agenore]] di Sidone e di [[Telefassa]], era fratello di [[Europa]], la fanciulla rapita da [[Zeus]] in forma di toro, e di [[Idotea (3)|Idotea]], sposa del re [[Fineo (1)|Fineo]]. Fondò il primo nucleo di [[Tebe]] e sposò [[Armonia]], dalla quale ebbe le sfortunate figlie [[Autonoe (1)|Autonoe]], [[Ino]], [[Agave (1)|Agave]] e [[Semele]]. Verso la fine della loro vita Cadmo e [[Armonia]] sparirono misteriosamente da [[Tebe]] lasciando il trono al nipote [[Penteo]]. Si riteneva che Cadmo avesse introdotto in Grecia dalla Fenicia l'alfabeto.  
  

Versione delle 12:47, 7 ago 2019

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
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Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Nobili
Specificità: Sovrani
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Figlio del re fenicio Agenore di Sidone e di Telefassa, era fratello di Europa, la fanciulla rapita da Zeus in forma di toro, e di Idotea, sposa del re Fineo. Fondò il primo nucleo di Tebe e sposò Armonia, dalla quale ebbe le sfortunate figlie Autonoe, Ino, Agave e Semele. Verso la fine della loro vita Cadmo e Armonia sparirono misteriosamente da Tebe lasciando il trono al nipote Penteo. Si riteneva che Cadmo avesse introdotto in Grecia dalla Fenicia l'alfabeto.

L'origine di Tebe

Mentre Cadmo cercava per tutta la Grecia la sorella Europa, rapita da Zeus in sembianza di toro, l'oracolo di Delfi gli impose di seguire una vacca che portava su entrambi i fianchi il disegno bianco della luna piena: sul terreno in cui essa per la prima volta avesse poggiato la testa, là Cadmo avrebbe edificato la sua città, Cadmea, nucleo della futura Tebe. La bestia lo guidò passo passo fino a una terra che da allora venne chiamata Beozia, il "paese della vacca", e quando, sfinita dalla stanchezza, si adagiò sul fianco poggiando il muso sull'erba, Cadmo capì che l'oracolo si era compiuto e volle offrire la giovenca in sacrificio ad Atena. Ma per attingere l'acqua lustrale dovette combattere contro il drago, figlio del dio Ares, che custodiva la fonte Areia e riuscì a ucciderlo armato non di spada né di lancia, ma impugnando semplicemente una pietra. Poi seminò i denti del drago e, immediatamente, dalla terra uscirono uomini armati, che Cadmo debellò astutamente lanciando loro dei sassi. Convinti di essere stati colpiti dai loro stessi compagni, si avventarono l'uno contro l'altro, uccidendosi a vicenda finché solo cinque di essi rimasero in vita: Echione, Udeo, Ctonio, Peloro, Iperenore; costoro furono i capostipiti della nobiltà tebana e furono chiamati gli Sparti, vale a dire i seminati. Cadmo, uomo senza armi, aveva creato il nucleo di un popolo guerriero famoso in età classica per la sua tecnica militare.

Il servizio presso Ares

Per espiare la pena di aver ucciso il drago, figlio di Ares, dovette servire il dio per un Grande Anno (vale a dire otto anni).

Le nozze con Armonia

Passato il periodo di servitù, Atena gli diede il regno del paese, e Zeus gli diede in sposa Armonia, figlia di Ares e Afrodite. Tutti gli dèi scesero sulla terra a festeggiare nella Cadmea, le nozze di Cadmo e Armonia. Questo fu il primo matrimonio tra mortali a cui parteciparono i dodici dèi olimpici. Gli dèi portarono doni. Cadmo regalò ad Armonia un peplo e una collana lavorata da Efesto. A seguito di svariate controversie diventò re degli Illiri, ed ebbe un figlio di nome Illirio. Poi, insieme ad Armonia, Cadmo si trasformò in serpente, ed entrambi vennero mandati da Zeus nei Campi Elisi.

BIBLIOGRAFIA

Fonti Antiche

Fonti Moderne


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Ferrari, Anna 1999
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997

Museo