Differenze tra le versioni di "Caco"

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Sarebbe figlio di [[Vulcano]], sua compagna è [[Caca]], venerata dalle [[Vestali]]. Secondo Virgilio era un mostro efferato, mezzo uomo e mezzo fiera, che commetteva ogni specie di delitti e rapine risiedendo entro una caverna dell'Aventino. Di queste rapine sarebbe stato oggetto anche [[Ercole]] che fu privato da Caco di parte dei buoi che aveva sottratto a [[Gerione]], quando si fermò a riposare nella città di [[Evandro]], [[Pallanzio]]. Caco trascinò le vacche per la coda verso la sua caverna in modo tale che le orme non servissero a svelare il nascondiglio. Ma l'eroe scoprì l'inganno del mostro e lo uccise. [[Evandro]], per ringraziare [[Ercole]], eresse in suo onore un altare. Secondo Diodoro Siculo (IV, 21), Caco invece sarebbe stato un pacifico abitante dell'Aventino. La spiegazione di questa opposta tradizione va forse ricercata nel fatto che Caco era un'antica divinità laziale, che presiedeva al fuoco, il quale, a seconda di come lo si consideri, può essere ritenuto amico o nemico dell'uomo.
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Sarebbe figlio di [[Vulcano]], sua compagna è [[Caca]], venerata dalle [[Vestali]]. Secondo Virgilio era un mostro efferato, mezzo uomo e mezzo fiera, che commetteva ogni specie di delitti e rapine risiedendo entro una caverna dell'Aventino. Di queste rapine sarebbe stato oggetto anche [[Ercole]] che fu privato da Caco di parte dei buoi che aveva sottratto a [[Gerione]], quando si fermò a riposare nella città di [[Evandro]], [[Pallanteo]]. Caco trascinò le vacche per la coda verso la sua caverna in modo tale che le orme non servissero a svelare il nascondiglio. Ma l'eroe scoprì l'inganno del mostro e lo uccise. [[Evandro]], per ringraziare [[Ercole]], eresse in suo onore un altare. Secondo Diodoro Siculo (IV, 21), Caco invece sarebbe stato un pacifico abitante dell'Aventino. La spiegazione di questa opposta tradizione va forse ricercata nel fatto che Caco era un'antica divinità laziale, che presiedeva al fuoco, il quale, a seconda di come lo si consideri, può essere ritenuto amico o nemico dell'uomo.
 
Una curiosa trasformazione tarda di questo mito, ce la tramanda Tommaso di Cantimpré. Secondo lui, infatti, Cacus sarebbe stato un mostro completamente ricoperto di peli, dall'aspetto di maiale, che viveva in [[Arcadia]]. La sua particolarità era di emettere fiamme dal petto, senza che il suo corpo ne rimanesse minimamente scottato. Il gigante mitico diviene cioè un semplice animale del fuoco, tipo [[salamandra]] (vedi [[Pirozoi]]), e perde qualsiasi connessione col mito di [[Ercole]].
 
Una curiosa trasformazione tarda di questo mito, ce la tramanda Tommaso di Cantimpré. Secondo lui, infatti, Cacus sarebbe stato un mostro completamente ricoperto di peli, dall'aspetto di maiale, che viveva in [[Arcadia]]. La sua particolarità era di emettere fiamme dal petto, senza che il suo corpo ne rimanesse minimamente scottato. Il gigante mitico diviene cioè un semplice animale del fuoco, tipo [[salamandra]] (vedi [[Pirozoi]]), e perde qualsiasi connessione col mito di [[Ercole]].
  
 
[[Categoria:Mitologia Romana]]
 
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[[Categoria:Orchi]]
 
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Versione delle 12:19, 29 ago 2011

Sarebbe figlio di Vulcano, sua compagna è Caca, venerata dalle Vestali. Secondo Virgilio era un mostro efferato, mezzo uomo e mezzo fiera, che commetteva ogni specie di delitti e rapine risiedendo entro una caverna dell'Aventino. Di queste rapine sarebbe stato oggetto anche Ercole che fu privato da Caco di parte dei buoi che aveva sottratto a Gerione, quando si fermò a riposare nella città di Evandro, Pallanteo. Caco trascinò le vacche per la coda verso la sua caverna in modo tale che le orme non servissero a svelare il nascondiglio. Ma l'eroe scoprì l'inganno del mostro e lo uccise. Evandro, per ringraziare Ercole, eresse in suo onore un altare. Secondo Diodoro Siculo (IV, 21), Caco invece sarebbe stato un pacifico abitante dell'Aventino. La spiegazione di questa opposta tradizione va forse ricercata nel fatto che Caco era un'antica divinità laziale, che presiedeva al fuoco, il quale, a seconda di come lo si consideri, può essere ritenuto amico o nemico dell'uomo. Una curiosa trasformazione tarda di questo mito, ce la tramanda Tommaso di Cantimpré. Secondo lui, infatti, Cacus sarebbe stato un mostro completamente ricoperto di peli, dall'aspetto di maiale, che viveva in Arcadia. La sua particolarità era di emettere fiamme dal petto, senza che il suo corpo ne rimanesse minimamente scottato. Il gigante mitico diviene cioè un semplice animale del fuoco, tipo salamandra (vedi Pirozoi), e perde qualsiasi connessione col mito di Ercole.