Bronzo

SCHEDA
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LOCALIZZAZIONE
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CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Oggetti
Sottotipologia: Minerali
Specificità: Metalli
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CARATTERI
Aspetto:
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Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Immortalità Onestà Giustizia

Il bronzo era un metallo sacro, utilizzato per realizzare gli strumenti di culto dall'antichità fino al buddismo e al cristianesimo. Questo metallo resistente era il simbolo dell'incorruttibilità e dell'immortalità, oltre che di una giustizia inflessibile.

AFRICA[modifica]

Mitologia Egizia[modifica]

Gli antichi Egizi pensavano che la volta celeste fosse di bronzo e il Libro dei Morti parla di andare "verso il cielo, attraverso il firmamento di bronzo". Se si credeva che la volta celeste fosse di bronzo, era sia perché era impenetrabile come questo metallo, sia perché il metallo stesso era associato ai poteri più trascendenti degli dei del cielo, quelli la cui voce rimbombava come un tuono riempiendo l'umanità di timore e paura.

ASIA[modifica]

Mitologia Ebraica[modifica]

Il Serpente di bronzo era portato come stendardo dai figli di Israele (Numeri 21, 9), ai quali bastava uno sguardo per essere salvati dalla morte per il morso del serpente di fuoco. In seguito sarebbe stato esposto nel Tempio come simbolo della protezione di Dio. Lì c'era anche l'altare del sacrificio con quattro corni di bronzo che davano asilo al criminale che li stringeva.

EUROPA[modifica]

Mitologia Greca[modifica]

Secondo la tradizione greca, l'inventore della lavorazione del bronzo fu Cinira, il primo re di Cipro.
Secondo Esiodo, la razza del bronzo era "terribile" e "potente". Uno dei suoi ultimi rappresentanti terreni deve essere stato Talo, una figura della leggenda cretese, in parte umana e in parte macchina, che si ritiene sia stato modellato in bronzo da Efesto oppure da Dedalo. Questo Talo di bronzo era un essere impressionante. Minosse gli affidò il compito di impedire agli stranieri di sbarcare a Creta o agli abitanti di lasciare l'isola. Scagliava enormi massi contro qualsiasi imbarcazione si avvicinasse o, cosa ancora peggiore, riscaldava il suo corpo, inseguiva, catturava e bruciava a morte le sue vittime stringendole al petto. Fu per evitarlo che Dedalo prese il volo quando fuggì dall'isola. Tuttavia, e questo si rivelò fondamentale, Talo era invulnerabile tranne che in un punto del corpo. In fondo alla gamba c'era una piccola vena, chiusa da uno spillo. Medea, con i suoi incantesimi, riuscì ad aprire questa vena e Talo morì. È interessante osservare che, come Achille era invulnerabile tranne che per il tallone, così il punto vulnerabile di questa creatura era in fondo alla gamba.
I vasi che tintinnavano al vento nel bosco di Zeus a Dodona erano di bronzo, così come le porte del palazzo e del tempio di Efesto, il tetto del tempio di Estia e la prima statua di Cerere a Roma. Così come i vasi usati per versare le libagioni sacre.

Mitologia Romana[modifica]

Gli antichi Romani usavano un rasoio di bronzo per radere le teste dei loro sacerdoti e un vomere di bronzo per segnare i confini di un campo o di una nuova città.
La straordinaria risonanza di questa lega fece sì che Fama, la dea romana della fama, la scegliesse come materiale con cui costruire il suo palazzo sulla cima di una montagna. Questo rivela ancora una volta l'ambivalenza del simbolo, perché il palazzo di Fama era sempre aperto e riecheggiava e amplificava qualsiasi cosa venisse pronunciata nelle sue vicinanze. Qui la dea viveva, circondata dalla credulità, dall'errore, dalla falsa gioia, dal terrore, dalla sedizione e dalle false voci, e dal suo palazzo guardava il mondo intero.