Differenze tra le versioni di "Bona Dea"

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In una prima versione, la dea era figlia di Fauno, che la amava insanamente. Ma con nessun espediente Fauno riusciva a soddisfare con lei i suoi desideri perversi, per cui decise di punirla con verghe di mirto (infatti il mirto era proibito all'interno del suo tempio). Alla fine, comunque, trasformandosi in serpente riuscì ad unirsi a Bona Dea.  
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In una prima versione, la dea era figlia di Fauno, che la amava insanamente. Ma con nessun espediente Fauno riusciva a soddisfare con lei i suoi desideri perversi, per cui decise di punirla con verghe di mirto (infatti il mirto era proibito all'interno del suo tempio). Alla fine, comunque, trasformandosi in [[serpente]] riuscì ad unirsi a Bona Dea.  
 
<br>In una seconda versione, invece, Bona Dea era in origine una donna mortale (il suo vero nome non è noto) unitasi in matrimonio col dio Fauno. Era una moglie davvero perfetta, eccellente in ogni arte domestica e tanto pudica da farsi vedere solo da suo marito. Ma un giorno trovò una brocca di vino e si ubriacò. Per castigarla, suo marito la picchiò con delle verghe di mirto tanto da ucciderla. Schiacciato dal rimorso, allora, Fauno le tributò onori divini e la chiamò Bona Dea.
 
<br>In una seconda versione, invece, Bona Dea era in origine una donna mortale (il suo vero nome non è noto) unitasi in matrimonio col dio Fauno. Era una moglie davvero perfetta, eccellente in ogni arte domestica e tanto pudica da farsi vedere solo da suo marito. Ma un giorno trovò una brocca di vino e si ubriacò. Per castigarla, suo marito la picchiò con delle verghe di mirto tanto da ucciderla. Schiacciato dal rimorso, allora, Fauno le tributò onori divini e la chiamò Bona Dea.
  

Versione delle 18:47, 23 lug 2021

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Femmina
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
{{{consorte}}} {{{figlio}}}
[[{{{consorte1}}}]]
[[{{{consorte2}}}]]
[[{{{consorte3}}}]]
[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Italia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Romani
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: -
Specificità: -
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento: Terra
Habitat: Foresta
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Dapprima epiteto della antica Fauna romana, poi nome proprio di colei che nel mito fu la moglie o la figlia di Fauno.

Leggenda

In una prima versione, la dea era figlia di Fauno, che la amava insanamente. Ma con nessun espediente Fauno riusciva a soddisfare con lei i suoi desideri perversi, per cui decise di punirla con verghe di mirto (infatti il mirto era proibito all'interno del suo tempio). Alla fine, comunque, trasformandosi in serpente riuscì ad unirsi a Bona Dea.
In una seconda versione, invece, Bona Dea era in origine una donna mortale (il suo vero nome non è noto) unitasi in matrimonio col dio Fauno. Era una moglie davvero perfetta, eccellente in ogni arte domestica e tanto pudica da farsi vedere solo da suo marito. Ma un giorno trovò una brocca di vino e si ubriacò. Per castigarla, suo marito la picchiò con delle verghe di mirto tanto da ucciderla. Schiacciato dal rimorso, allora, Fauno le tributò onori divini e la chiamò Bona Dea.

CULTO

Aveva un tempio sull'Aventino, da cui erano esclusi gli uomini, come lo erano anche dalla festa che ogni anno le donne celebravano con le Vestali, ai primi di dicembre, nella casa di un magistrato, console o pretore, sul quale invocavano la protezione. Clodio infranse questo divieto.