Biblioteca:Pindaro, Olimpiche, XII

AD ERGOTELE D’ IMERA VINCITORE NELLA CORSA LUNGA AD OLIMPIA
Strofe
Figlia di Zeus deuterio, Fortuna che dai la salvezza,
tieni lo sguardo, t’imploro, su Imera gagliarda.
Tu dei veloci navigli nel pelago reggi le sorti;
tu de le pugne sanguinee sui campi: se il popol si aduna,
tu nei consigli. Ma vanno travolte le spemi degli uomini,
or alto, ora basso, solcando di varia fallacia i marosi.

Antistrofe
Niun dei mortali terrigeni potè de l’evento futuro
certo presagio trovare da parte dei Numi:
tutti i responsi di cose venture hanno cieche pupille.
Molti si avverano casi contrari alla speme. Uno attende
giubilo, e giunge dolore: da orrenda procella è travolto
un altro; e breve ora il cordoglio in bene supremo tramuta

Epodo
Vedi, figliuol di Filanore! Ignoto il vigor dei tuoi rapidi
piedi, perdeva le frondi vicino a la cenere
del focolare paterno,
simile a gallo pugnace
che in casa è costretto, se furia civile
te non.privava di Cnosso, che a luce ti diede.
Or, ghirlandato in Olimpia,
e a Pito due volte, e su l’Istmo,
sul suolo tuo patrio movendo, t’è gaudio
lodar delle Ninfe i lavacri.