Biblioteca:Apollodoro, Biblioteca, Epitome, 4

1[modifica]

Achille non partecipava alla guerra, irato a causa di Briseide, la figlia del sacerdote Crise. Forti di questo, i Barbari fecero una sortita dalla città. Alessandro venne a duello con Menelao, e stava per soccombere, quando Afrodite lo rapì. Pandaro tirò una freccia contro Menelao, e ruppe la tregua.

2[modifica]

Diomede ferì Afrodite che era accorsa in aiuto di Enea, poi affrontò Glauco, ma i due eroi ricordarono l'antica amicizia dei loro padri, e si scambiarono le armi. Ettore sfidò a duello il più coraggioso, e si presentarono in molti, ma venne estratto a sorte Aiace: l'eroe stava per avere la meglio su Ettore, quando scese la notte e gli araldi interruppero il duello.

3[modifica]

Gli Elleni fecero un muro e una trincea a difesa del porto; scoppiata battaglia nella pianura, i Troiani li respinsero fino al muro. Allora gli Elleni mandarono Odisseo, Fenice e Aiace a parlare con Achille, per chiedergli di ritornare a combattere, promettendogli Briseide e altri doni ancora.

4[modifica]

Scesa la notte, Odisseo e Diomede furono mandati a spiare il campo nemico. Essi uccisero Dolone, figlio di Eumelo[1], e il trace Reso, che era arrivato il giorno prima come alleato dei Troiani e, senza aver ancora preso parte alla battaglia, si era accampato lontano dalle truppe troiane e dalla tenda di Ettore. Odisseo e Diomede uccisero nel sonno altri dodici soldati traci, e portarono alle navi i cavalli di Reso.

5[modifica]

Il giorno dopo ci fu battaglia, e Agamennone, Diomede, Odisseo, Euripilo e Macaone furono feriti; gli Elleni fuggirono, Ettore aprì una breccia nel muro ed entrò, Aiace fu costretto a ritirarsi e i Troiani poterono incendiare le navi.

6[modifica]

Quando Achille vide la nave di Protesilao in fiamme, inviò Patroclo al comando dei Mirmidoni, dopo avergli fatto indossare le proprie armi e prestato i suoi cavalli. Come lo videro, i Troiani lo scambiarono per Achille e si diedero alla fuga. Patroclo li inseguì fino alle mura e ne uccise molti, fra i quali anche Sarpedonte, figlio di Zeus; ma poi fu ucciso da Ettore, dopo essere già stato ferito da Euforbo.

7[modifica]

Un'accanita battaglia scoppiò intorno al suo cadavere, e Aiace riuscì faticosamente a imporsi e a recuperare il corpo. Achille depose finalmente la sua ira e riebbe Briseide. Gli venne portata l'armatura forgiata da Efesto: Achille indossò le sue armi e andò a combattere, respinse i Troiani oltre lo Scamandro, ne uccise molti e fra gli altri anche Asteropeo, figlio di Pelegone, figlio a sua volta del fiume Assio. E il fiume allora si scaraventò su Achille, ma Efesto lo respinse disseccando la sua corrente con una immensa fiamma. Achille poi uccise Ettore in duello, legò il suo cadavere al carro e lo trascinò fino alle navi. Dopo aver sepolto Patroclo, vennero celebrati i giochi in suo onore: Diomede vinse la gara dei carri, Epeo il pugilato, Aiace e Odisseo la lotta. Terminati i giochi, Priamo venne da Achille a riscattare il cadavere di Ettore, e lo seppellì.

NOTE[modifica]

  1. altro nome di Eumede