Belzebub

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Divinità filistea adorata in Accaron (ebr. Ba῾alzĕbūb «signore delle mosche»; mutato in Ba῾alzĕbūl «signore della casa [degli inferi]»). Le si rivolse Ocozia, re d’Israele, per una sua malattia. Nel Nuovo Testamento ricorre quale principe dei demoni. In particolare secondo Matteo è il principe dei demoni. Nella demonologia medievale è un gigante con la testa circondata da un cerchio di fuoco, il petto prominente, due corna sulla testa, piedi di anatra, ali di pipistrello, coda di leone e tutto il corpo coperto di peli neri e folti.

Etimologia

Il suo nome sembra significhi "il signore delle mosche", ma di recente questa interpretazione è stata messa in dubbio, poiché in nessun documento è stato mai trovato cenno a questi insetti. Nell'antico testamento lo troviamo attestato nella forma בַּעַל זְבוּב, in vari passi del secondo libro dei Re (2Re 1,2.3.6.16). E' un dio filisteo che viene invocato per ottenere una guarigione non confidando in YHWH. בַּעַל (babilonese bêlu) significa "Signore", mentre זְבוּב significa "mosca", assiro zumbu (NIM, segno sumero attestato nel periodo Ur arcaico): quindi "Signore delle mosche".
Benché alcuni ritengano che proprio questo sia il nome del dio filisteo (attribuendogli la funzione di divinità che allontana le mosche in quanto pericoloso flagello), pare che si tratti di un gioco di parole volto a dare un tono spregiativo all'idolo che si contrappone a YHWH fin nello stesso nome. Il nome originario era probabilmente בַּעַל זְבֻל cioè "Signore onorevole", dove זְבֻל in ebraico significa "onore" (assiro zabal, che si trova in espressioni come bît zabal cioè "tempio onorevole", con parallelo biblico in 1Re 8,12 detto del tempio di Salomone) da una radice verbale "onorare, elevare, esaltare" (assiro zabâlu). Questa interpretazione mi sembra corroborata dal fatto che il nuovo testamento usi la forma esatta Βεελζεβουλ, rimanendo indipendente dall'antico testamento.
Altri ancora connettono il termine all'arabo zebil che significa "lordura" da cui "Signore dell'immondizia", sempre in senso spregiativo. Quest'ultima ipotesi pare comunque priva di fondamento.

Bibliografia

Fonti Antiche

  • Mt 10,25; 12,24.27;
  • Mc 3,22;
  • Lc 11,15.18.19
  • 2Re 1,2.3.6.16