Differenze tra le versioni di "Badalisc"

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Versione delle 18:52, 10 nov 2019

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: Badelisc, Badalisk
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
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Fratellastri e/o
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Folklore
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Italia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Camuni
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Animali
Specificità: -
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Animale-Animale
Indole: Neutrale
Elemento: Terra
Habitat: Foresta
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Il Badalisc (chiamato anche Badalisk o Badelisc) è un essere mitologico che vive nei boschi della Valcamonica. Secondo la tradizione i giovani della comunità nel periodo dell'Epifania catturano il Badalisc e lo portano in paese, dove si tiene il discorso del Badalisc e dopo i festeggiamenti la creatura viene liberata nuovamente nei boschi. Il Badalisc viene rappresentato con una grande testa, coperto di pelame di capra, con piccole corna, una enorme bocca e occhi rossi fiammeggianti.
Il legame tra la credenza del Badalisc e la figura del Basilisco è poco chiara e incerta.

Feste

Ancora oggi ad Andrista, località del comune di Cevo, si svolge la Festa del Badalisc tra il 5 e il 6 Gennaio. La festività si svolge in tre momenti:

  • La sera del 5 Gennaio avviene la "cattura" del Badalisc, che viene portato in paese in processione. Le figure della processione possono essere interpretate solo da uomini, come da tradizione, anche se vi sono diverse maschere femminili. Le maschere iconiche che accompagnano il Badalisc, legato con una corda, contano Il Nonno, La Nonna, Lo Sposo, La Sposa, La Signorina (usata come esca per attirare il Badalisc), un Torvo Gobbetto, le Vecchie Befane e i Pastori Barbuti. La processione termina in piazza, dove si tiene il Discorso del Badalisc (o in dialetto ’ntifunada), che consiste in un testo in rima consegnato dallo stesso Badalisc e letto da un interprete. Un tempo la processione terminava in una stalla e il discorso era invece improvvisato. Il discorso goliardico racconta vizi, pettegolezzi, intrallazzi e cattiverie dei paesani. La ’ntifunada ricorda molto un'altra tradizione delle regioni del nord, le Bosinade o Businade, composizioni satiriche di denuncia delle maleffatte della comunità.
  • Terminato il discorso, iniziano i festeggiamenti dove nelle sere del 5 e del 6 si canta, si balla e si consumano prodotti tipici come polenta, salame, formaggi, e di recente carne ai ferri. Durante i festeggiamenti il Badalisc siede al posto d'onore, prima di essere liberato al termine della festa.
  • Nel pomeriggio del 6 Gennaio i bambini, che non possono partecipare agli altri avvenimenti (come un tempo neanche le donne), vanno di casa in casa chiedendo un po' di farina di mais, con cui poi in osteria si cucina la Polenta del Badalisc, che verrà servita la sera. Fino a qualche tempo fa i bambini ricevevano in dono un salamino cotto, preparato appositamente, chiamato il Salame del Badalisc.

Voci correlate

LINK

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