Differenze tra le versioni di "Babalawo"

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Secondo la tradizione, il segreto della cerimonia non deve essere mai svelato, perché causerebbe un caos spirituale.
 
Secondo la tradizione, il segreto della cerimonia non deve essere mai svelato, perché causerebbe un caos spirituale.
  
[[Categoria:Mitologia Africana]]
 
 
[[Categoria:Mitologia Yoruba]]
 
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[[Categoria:Mitologia Afroamericana]]
 
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Versione delle 11:30, 18 mag 2017

Il Babalawo è uno dei maggiori sacerdoti della religione Yoruba è considerato molto potente, grazie alle cerimonie segrete di evocazione della divinità Orúnmila. Il Babalawo è riconosciuto come lo stregone più potente della magia africana.
Il Babalawo possiede molte capacità, ma pratica perlopiù i seguenti rituali:

  • Ebò (pulizia), grazie a questo cerimonia egli è in grado di eliminare la sfortuna, discussioni, problemi, incidenti, malattie e perfino la morte, il Babalawo sarebbe in grado di rimandarla a data da destinarsi.
  • Paraldo, con questo rituale il Babalawo è il grado di rimuovere dalla persona o dalla casa, qualsiasi spirito maligno o demone.
  • Osodè (consulta), è il metodo di divinazione con il quale il sacerdote è in grado di vedere sia il passato che il futuro della persona, attraverso lo strumento Okpele (catena della divinazione) ; oppure con l'Opon, l'Oracolo di Ifà, o Tavola di Ifà.


Il Babalawo viene anche chiamato Oluwo, quando diventa padrino di altri Babalawo, la parola esatta per questo è: Oluwo Siwuayu (Padrino). Il Siwuayu è colui che ha consacrato altri uomini comuni in Awò Orunmila (Babalawo).
Ci sono due tipi di Babalawo: il Nigeriano e il Cubano. Sono entrambi equivalenti in potenza, ma per l'evocazione usano cerimonie diverse: quella Nigeriana esegue la tradizionale pratica e consacrazione al sacerdozio di Ifà, invece quello di Cuba esegue una cerimonia di Ifà molto più profonda e pratica una magia mescolata con l'Osha (una forma di magia derivata dalla Santeria e dal Palo Mayombe).

Etimologia

Probabilmente deriva dal termine Bukono della religione tradizionale vudù e significa "padre dei segreti". Secondo la tradizione, il segreto della cerimonia non deve essere mai svelato, perché causerebbe un caos spirituale.