Differenze tra le versioni di "Baal"

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Versione delle 17:23, 1 ott 2011

Il culto del dio o degli dei di Baal risale al XIV sec. a.C. tra gli antichi popoli semiti, discendenti di Sem, il primogenito del biblico Noè. L'aggettivo semita è più una distinzione linguistica che di razza. Pertanto, Baal fu il primo ad essere venerato nelle sue innumerevoli forme dalle popolazioni che parlavano la medesima lingua o quantomeno degli idiomi simili. Il nome Baal significa "maestro" o "padrone". Nelle antiche religioni esso voleva dire sole, signore o dio, Baal era un appellativo comune delle piccole divinità siriane e persiane. Baal viene ancora principalmente considerato come una divinità canaanita della fertilità. Il Grande Baal era figlio di El, il sommo dio di Canaan. Il culto di Baal celebrava annualmente la sua morte e la sua resurrezione e fecero parte dei rituali canaaniti della fertilità. Tali cerimonie spesso includevano il sacrificio umano e la prostituzione all'interno del tempio.
La venerazione di Baal si estese dai Canaaniti ai Fenici che erano parzialmente un popolo di agricoltori. Sia Baal che la sua sposa Astarte, che è l'equivalente della dea greca Afrodite, erano entrambi simboli fenici di fertilità. Baal, il dio sole, veniva pregato con fervore per la protezione di bestiame e messi. I sacerdoti insegnavano alla gente che Baal era apportatore di siccità, flagelli e di altre calamità. Molti diventavano pazzi al pensiero di recare dispiacere a Baal. Nei momenti di grande turbolenza venivano fatti dei sacrifici umani, in particolar modo di bambini, al grande dio Moloch.
Dal momento che i Fenici erano anche degli eccellenti costruttori di navi, la religione e il culto di Baal si diffuse in tutto il mondo mediterraneo. Ai tempi di Mosè, il culto di Baal venne rinvenuto tra i Moabiti e i loro alleati Madianiti. Venne anche fatto conoscere agli Israeliti.
La religione del dio Baal attecchì ampiamente tra gli antichi Israeliti e sebbene venne molte volte soppressa, essa non lo fu mai in modo permanente; il dio veniva adorato dai capi e da altre autorità delle dieci tribù bibliche. Il popolo venerava con fervore questa divinità solare da cui dipendeva la prosperità e la fertilità delle proprie messi e del proprio bestiame. L'immagine del nume veniva eretta in molti edifici. Al suo culto aderirono numerosi sacerdoti e varie categorie di devoti. Nel corso delle cerimonie rituali veniva bruciato dell'incenso e venivano fatte delle offerte sacrificali, a volte di vittime umane. I sacerdoti officianti danzavano intorno agli altari, cantavano freneticamente e si tagliavano con dei coltelli per attirare l'attenzione e la compassione del dio.
Nella Bibbia, Baal viene anche chiamato Belzebù o Balzebù, uno degli angeli caduti di Satana.