Differenze tra le versioni di "Aristeo (1)"

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Figlio di [[Urano]] e di [[Gea]], o più probabilmente di [[Apollo]] e di [[Cirene]], nacque in Libia e fu allevato dalle [[ninfe]]. Insegnò agli uomini la vita pastorale, e l'arte di preparare l'olio ed il miele. Fu educato dal centauro [[Chirone]] nell'arte della guerra e della caccia, ma essenzialmente dedicò la sua vita all'allevamento delle api e alla pastorizia. Si trasferì poi in Tracia: innamorato di [[Euridice]], lo stesso giorno che andò in sposa ad [[Orfeo]] egli tentò di farla sua prima del marito ma [[Euridice]], mentre fuggiva, calpestò malauguratamente un serpente che la morse e le tolse la vita. Le [[ninfe]] del luogo, addolorate dalla sciagura, per punire Aristeo gli distrussero tutti gli alveari. Aristeo su consiglio della madre fece ricorso al dio [[Proteo]] che gli disse di sacrificare quattro tori e quattro vacche, e quando egli compì il sacrificio, con sua grande gioia, vide uscire dalle visceri degli animali sacrificati dei foltissimi sciami di api che lo ripagarono della perdita subita. Dopo la morte ebbe culto eroico: i pastori gli eressero dei templi e lo assursero a loro protettore. Fu marito di [[Autonoe]] e padre di [[Atteone]].
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Figlio di [[Urano]] e di [[Gea]], o più probabilmente di [[Apollo]] e di [[Cirene]], nacque in Libia e fu allevato dalle [[ninfe]]. Insegnò agli uomini la vita pastorale, e l'arte di preparare l'olio ed il miele. Fu educato dal centauro [[Chirone]] nell'arte della guerra e della caccia, ma essenzialmente dedicò la sua vita all'allevamento delle api e alla pastorizia. Si trasferì poi in Tracia: innamorato di [[Euridice]], lo stesso giorno che andò in sposa ad [[Orfeo]] egli tentò di farla sua prima del marito ma [[Euridice]], mentre fuggiva, calpestò malauguratamente un [[serpente]] che la morse e le tolse la vita. Le [[ninfe]] del luogo, addolorate dalla sciagura, per punire Aristeo gli distrussero tutti gli alveari. Aristeo su consiglio della madre fece ricorso al dio [[Proteo]] che gli disse di sacrificare quattro tori e quattro vacche, e quando egli compì il sacrificio, con sua grande gioia, vide uscire dalle visceri degli animali sacrificati dei foltissimi sciami di api che lo ripagarono della perdita subita. Dopo la morte ebbe culto eroico: i pastori gli eressero dei templi e lo assursero a loro protettore. Fu marito di [[Autonoe]] e padre di [[Atteone]].
  
== Bibliografia ==
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=== Fonti antiche ===
 
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*Virgilio, ''[[Biblioteca:Georgiche, Libro IV|Georgiche, Libro IV]]''
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[[Categoria:Europa]]
 
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[[Categoria:Grecia]]
 
[[Categoria:Grecia]]
 
[[Categoria:Semidei]]
 
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[[Categoria:Pastori&Mandriani]]
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[[Categoria:Pastori]]
 
[[Categoria:Cacciatori]]
 
[[Categoria:Cacciatori]]
 
[[Categoria:Sesso: Maschio]]
 
[[Categoria:Sesso: Maschio]]

Versione delle 16:57, 26 ago 2021

Figlio di Urano e di Gea, o più probabilmente di Apollo e di Cirene, nacque in Libia e fu allevato dalle ninfe. Insegnò agli uomini la vita pastorale, e l'arte di preparare l'olio ed il miele. Fu educato dal centauro Chirone nell'arte della guerra e della caccia, ma essenzialmente dedicò la sua vita all'allevamento delle api e alla pastorizia. Si trasferì poi in Tracia: innamorato di Euridice, lo stesso giorno che andò in sposa ad Orfeo egli tentò di farla sua prima del marito ma Euridice, mentre fuggiva, calpestò malauguratamente un serpente che la morse e le tolse la vita. Le ninfe del luogo, addolorate dalla sciagura, per punire Aristeo gli distrussero tutti gli alveari. Aristeo su consiglio della madre fece ricorso al dio Proteo che gli disse di sacrificare quattro tori e quattro vacche, e quando egli compì il sacrificio, con sua grande gioia, vide uscire dalle visceri degli animali sacrificati dei foltissimi sciami di api che lo ripagarono della perdita subita. Dopo la morte ebbe culto eroico: i pastori gli eressero dei templi e lo assursero a loro protettore. Fu marito di Autonoe e padre di Atteone.

BIBLIOGRAFIA

Fonti antiche