Differenze tra le versioni di "Ardalico"

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== Interpretazione ==
 
== Interpretazione ==
 
Con l'uccisione di Malindo e Ardalico si conclude la strage notturna dei cristiani nell' ''[[Orlando Furioso]]''; se le prime vittime vengono marchiate dal sarcasmo del poeta, nel prosieguo dell'episodio i toni si fanno via via meno graffianti per sfociare nella malinconia dell'ottava interamente dedicata ai due giovani cavalieri di Fiandra, eroi senza macchia alcuna vittime di un'acerba morte. Il poeta scrive per loro quasi un garbato epitaffio, nascita, gesta, investitura, fine violenta: coinvolto quanto basta, senza voler essere altisonante.  
 
Con l'uccisione di Malindo e Ardalico si conclude la strage notturna dei cristiani nell' ''[[Orlando Furioso]]''; se le prime vittime vengono marchiate dal sarcasmo del poeta, nel prosieguo dell'episodio i toni si fanno via via meno graffianti per sfociare nella malinconia dell'ottava interamente dedicata ai due giovani cavalieri di Fiandra, eroi senza macchia alcuna vittime di un'acerba morte. Il poeta scrive per loro quasi un garbato epitaffio, nascita, gesta, investitura, fine violenta: coinvolto quanto basta, senza voler essere altisonante.  
 
 
  
 
== Fonti ==
 
== Fonti ==

Versione delle 13:09, 23 apr 2011

Uno dei due figli del conte di Fiandra: col fratello Malindo accorre a Parigi assediata dai saraceni in aiuto di Carlo Magno, dal quale sono stati fatti cavalieri.

La morte

Malindo e Ardalico uccidono diversi nemici al loro arrivo, ma quella stessa notte vengono sorpresi nel sonno da Medoro, che li mette a morte con la spada, provocando grande afflizione nel re franco che avrebbe voluto assegnare alcune terre in Frisia ai due giovani per il valore militare dimostrato.

Interpretazione

Con l'uccisione di Malindo e Ardalico si conclude la strage notturna dei cristiani nell' Orlando Furioso; se le prime vittime vengono marchiate dal sarcasmo del poeta, nel prosieguo dell'episodio i toni si fanno via via meno graffianti per sfociare nella malinconia dell'ottava interamente dedicata ai due giovani cavalieri di Fiandra, eroi senza macchia alcuna vittime di un'acerba morte. Il poeta scrive per loro quasi un garbato epitaffio, nascita, gesta, investitura, fine violenta: coinvolto quanto basta, senza voler essere altisonante.

Fonti